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27 Ottobre 2020 ,

Osees Metamorphosed

2020 - Castle Face Records
[Uscita: 16/10/2020]

Dalle sessioni di “Face Stabber” gli Osees di John Dwyer hanno ricavato un EP che va ad aggiungersi alla produzione frenetica della band californiana in questa seconda metà dell'anno. Materiale registrato già nel 2019, che si pone come ponte tra la valanga sonica di “Face Stabber” e la sintesi garage-kraut futuristica di “Protean Threat”. Si ritrova in “Metamorphosed” l'approccio massimalista di “Face Stabber”, il mix di stili sonori che ormai sono il marchio di fabbrica degli ultimi Osees. Perciò niente di strano se i primi tre pezzi se ne vanno in 6 minuti, mentre gli ultimi due costituiscono gran parte del disco, per quasi 30 minuti. Saignant carica su dei blast beat un garage-punk ossessivo (e la mente va alla leggendaria formazione death-metal di cui Dwyer fece parte nei primi anni 2000, i Dig That Body Up! It's Alive) e Electric War offre il modello perfetto dello psych-punk di cui gli Osees sono portavoce almeno dai tempi di “Floating Coffin” (2013); Weird And Wasted Connection tiene fede al proprio nome, implodendo in un gorgo di fuzz, elettronica ed effettistica varia. Se questa prima parte guarda più al sound di “Protean Threat”, la seconda fa tornare in mente gli eccessi prog-kraut di Henchlock, Scotum & Scorpio (da “Face Stabber”) e delle jam dei Bent Arcana: The Virologist è costruita su un ritmo rave-up memore delle esplorazioni cosmiche degli Hawkwind (ad altezza “Warrior At the Edge Of Time”) che si allunga per quasi 15 minuti, anche se il vero centro di “Metamorphosed” è la conclusiva I Got A Lot, un fedele tributo ai Can di “Tago Mago”, un unico beat infernale su cui Dwyer sfoga un cantato prima demenziale e poi sciamanico, in un mantra psicotico che dà il via ad un'impressionante jam space-kraut-free rock. Ennesimo tassello (marginale quanto si vuole) di una discografia inquieta, che non cede mai il passo: con John Dwyer non ci si annoia mai, questo è poco ma sicuro.

Voto: 7/10
Ruben Gavilli

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