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29 Dicembre 2017 , ,

Esmerine MECHANICS OF DOMINION

2017 - Constellation Records
[Uscita: 20/10/2017]

Canada

 

Sesto album per i canadesi Esmerine, rilasciato a distanza di quattro anni da “Dalmak” (2013) e di due dal penultimo “Lost Voices” (2015). La band, nata per iniziativa del batterista ex componente dei Godspeed you! Black Emperor Bruce Cawdon e della violoncellista ex componente dei Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra Rebecca Foon, sviluppa uno stile che unisce una forte componente strumentale a un minimalismo da camera. Anche la band di Montreal, come per tutta la scena canadese che orbita intorno all’etichetta Constellation, si contraddistingue per una forte sensibilità verso i temi sociali e ambientali, verso un’etica che possa dare giustizia alle sofferenze del pianeta e degli uomini. Anche per questo, il suono degli Esmerine è spesso influenzato dalla musica popolare, come è avvenuto nel 2013 durante la registrazione dei brani di "Dalmak", immersi nella pervasiva e magica atmosfera di Istanbul.

 

The Space in Between apre l’album con un mood melanconico, scandito da una sequenza pianistica minimale. Che il tema della giustizia sociale stia particolarmente a cuore agli Esmerine è evidenziato anche dal titolo La Lucha Es Una Sola del successivo brano che, nell’alternare malinconia a rabbia, incoraggia una nuova mobilitazione sociale nei territori del Sudamerica. La splendida La Penombre si sviluppa con sonorità ariose e rasserenanti, seguita dai ritmi a volte bizzarri di La Plume Des Armes. Un dark-noise melanconico, che si trasforma in un robusto free-jazz, ritma Que Se Vayan Todos, l’urlo della protesta popolare in Argentina durante la crisi economica del 2001, mentre Mechanics of Dominion apre con sonorità godspeediane per assumere progressivamente le cadenze di una ballata folkloristica balcanica. Ma lo stato d’animo mostrato in Northeast Kingdom e nella conclusiva Piscibus Maris esprime un sentimento di rinuncia e abbandono, quasi la consapevolezza di una definitiva rassegnazione di fronte ai mali incurabili del mondo.

Voto: 7/10
Felice Marotta

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