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20 Aprile 2012

Apologies, I Have None LONDON

2012 - Household Name records
[Uscita: 16/03/2012]

APOLOGIES I HAVE NONEGli Apologies I Have None sono una band di Londra che, dopo quattro Ep spalmati cronologicamente tra il 2007 e il 2011 (e in cui la formazione, partita come duo, si è via via allargata fino a diventare un canonico quartetto), approdano finalmente al loro primo disco di lunga durata, “London”, uscito per Household Name records. Gli Apologies I Have None sono una band votata al punk melodico, di matrice post-hardcore, in cui le melodie la fanno da padrone, e le chitarre guardano (un po’ col cannocchiale) tanto ai Fugazi quanto agli At The Drive In, pur stemperando (e molto!) le influenze di queste due band seminali in un (post)hardcore virato in tinte pop caratterizzato da un sound morbido che in fin dei conti non riesce a non essere adolescenziale (nel senso negativo del termine) ed, in ultima analisi, abbastanza innocuo.

 

Eppure le carte in regola per essere un buon gruppo ce le avrebbero tutte: un paio di singoli azzeccati e “radiofonici”, una certa attitudine al songwriting (molto americano, davvero non si direbbe che si tratta di un gruppo britannico: ma ha senso oggi trovare caratteri “nazionali” in una band?), buoni incastri tra cantato e musica, e una buone dose di “magniloquenza” tutta chitarroni potenti, stacchi in controtempo e anthem non privi di una certa “cantabilità” (ascoltate un pezzo come Clapton pond o Concrete feet). Le premesse però vengono fin da subito disattese quando il gruppo inizia a indugiare su un ricorso alla melodia francamente troppo insistita e ostentata, a tratti addirittura melensa, che gratta via in un sol colpo tutta l’aggressività della band, trasformandola da potenziale gruppo (pop)punk di valore (sia chiaro, naturalmente dico “punk” come potrebbe intenderlo un “giovane d’oggi”, niente a che vedere col suono marcio sporco e imbecille del punk storico a cui abbiamo donato il cuore e le viscere) a band adatta ad un pubblico anagraficamente al di sotto della maggiore età.

 

Ad aggravare il tutto ci si mette anche una certa ripetitività, che rende i pezzi dell’album un po’ interscambiabili tra loro: sembra quasi di sentire un’unica, lunghissima, variazione su uno stesso, usurato, tema. E non basta certo un’attitudine da poesia di strada tanto vaga quanto annacquata (il solito trito giochino “adolescente di periferia triste e incazzato, ma sensibile e dunque incompreso”) a mascherare l’assoluta innocenza di questi giovani londinesi. Gli adolescenti forse apprezzeranno, noi, con qualche anno in più, siamo un po’ più disincantati (e forse cinici) per sposare le emozioni degli Apologies I Have None.

Luca Verrelli

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