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Monolithes LIMITES

2018 - Atypeek Music
[Uscita: 25/10/2018]

Francia   #consigliatodadistorsioni     

 

Monolithes_CoverQuartetto atipico con contrabbasso e vibrafono (oltre a batteria e chitarra elettrica), combo in effetti più affine a frequentazioni del circuito jazz (la vittoria al concorso “Jazz de la Défense” nel 2017), i Monolithes appaiono comunque una delle proposte più solide uscite di recente dalla “cantera” della Atypeek MusicSenza il groove tipico del rock, senza la flessuosa libertà d'improvvisazione del jazz, ma con ritmi sempre serrati, frammenti disarmonici secchi ed ultra percussivi, suoni ripuliti da ogni distorsione e messi a fuoco con nitida disciplina: la proposta del quartetto di Nantes si colloca nel mezzo di tanti incroci e cerca di percorrere strade di confine: in questo senso il titolo dell’album è programmatico. Alla fine risulta più un "vecchio" math rock per secchioni che un vero jazz d'avanguardia; eppure la notevole variabilità dei timbri, la capacità di pennellare grandi atmosfere senza degenerare nel pallore dell'ambient, oltre ad un certo fascino esoterico, un umido sentore ectoplasmatico, notturno, pericoloso quasi, che emana da molti passaggi, tutti questi fattori rendono l'ascolto interessante.

 

monolites La lunga e subdola parte centrale della suite Limite Les Rêves Au-delà, la lentissima assolvenza “kosmische” per bordoni e chitarre minimaliste che fa da ouverture ai 16 minuti di Tears Point: sonnabulismo per xilofono, fruscio e silenzio, quasi una meditazione buddhista di Angus MacLise, che sarebbe piaciuta pure ai King Crimson e a Glass. Poi le furiose esplosioni di volume che segnano tutto il lavoro, compromettendolo col metal più alternativo. Un’insieme di qualità che dà valore a questo secondo disco di un gruppo esuberante quasi come gli Ex Eye (ma loro sono un vero cataclisma, inarrivabili) o altri episodi della RelapseRimane ostico, robotico, dissonante; col pregio dell’inclassificabilità ed il debole di risultare a tratti freddo, distaccato se non privo di feeling. Difetti che non devono fare paura perchè l'ascolto è consigliato al pubblico alla ricerca di “something else”.

 

Voto: 7/10
Giovanni Capponcelli
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