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26 Dicembre 2016 ,

Rodrigo Leão & Scott Matthew LIFE IS LONG

2016 - Glitterhouse Records
[Uscita: 18/11/2016]

Portogallo-Australia     #consigliatodadistorsioni   

 

Rodrigo Leão e Scott Matthew avevano già lavorato insieme quando nel 2011 il songwriter australiano aveva cantato in un brano del disco “A Montanha Magica” del portoghese, ora il duo si è evidentemente consolidato ed è nato questo lavoro che pubblica in Europa la Glitterhouse. Rodrigo Leão è un veterano della musica portoghese, membro dei Madredeus, autore di colonne sonore e di album solisti nei quali ha invitato a cantare, fra gli altri, Beth Gibbons, Neil Hannon e Stuart Staples, ma anche Joan As A Police Woman, in questo “Life Is Long” ha scritto le musiche di 12 canzoni, mentre Scott Mathhew si è assunto la responsabilità di tutti i testi e anche delle musiche di In The End.

Mentre il canto è totale appannaggio della baritonale voce di Matthew, Leão suona il sintetizzatore e il basso e si fa accompagnare da numerosi musicisti portoghesi e in particolare da una nutrita schiera di archi. Una perfetta suddivisione del lavoro che si è potuta realizzare perché fra i due musicisti c'è un fertile terreno comune, un terreno i cui solchi sono seminati dal mood malinconico e umbratile, dal senso di perdita e sconfitta che caratterizza le loro personalità.

 

Un sentire che ama i toni cupi, scuri e che si manifesta musicalmente in un pop barocco, alla Scott Walker, che armonizza il timbro della voce di Scott Matthew, capace di infondere le melodie di pathos e renderle fortemente evocative e le musiche di Rodrigo Leão con arrangiamenti ampi, orchestrali, che accrescono e sottolineano la forza emotiva dei testi, il cui mood centrale è la malinconia, quella malinconia dolce, struggente, che avvolge, quasi a proteggerla, l'anima e che è tipica dell'animo portoghese e vicina al sentire di Scott Matthew. Il disco inizia con l'intima e scura The Child, assenti gli archi solo synth e organo accompagnano la voce, mentre la successiva The Fallen, sempre nostalgica e dolente, si avvale di un arrangiamento ricco di fiati e archi, che è la cifra stilistica del disco, tranne nel brano iniziale e nei due brevissimi intermezzi strumentali. Fra i brani migliori, di un album che si mantiene sempre su livelli più che buoni, segnaliamo l'intensa e drammatica Nothings WrongThere was a time when anithing we did was wrong»), la delicata e commovente In The End, nella quale si sente la vena compositiva da songwriter di Matthew, la suggestiva e arrendevole That's Life, e la title track che si apre, dopo un lungo viaggio dentro un cielo cupo e scuro, alla speranza, in fondo la vita è lunga («Life, life is long/Whoever thought that could be wrong/Life is long»). 

 

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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