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27 Febbraio 2014

Noah Gundersen LEDGES

2014 - Dualtone Music Group
[Uscita: 11/02/2014]

Noah-Gundersen# Consigliato da Distorsioni

 

Noah Gundersen viene da Seattle ed è cresciuto in una famiglia profondamente religiosa. Basti pensare che nella sua adolescenza il massimo è stato ascoltare i dischi di Bob Dylan, ma solo quelli della conversione religiosa, non certo i migliori quindi. Fin da giovanissimo, desideroso di uscire dal clima casalingo, strimpella inizialmente una Epiphone elettrica per poi passare ad una più rilassante chitarra acustica, regalo per i suoi 16 anni. Solo tre anni più tardi lo troviamo inizialmente in giro per gli States in tour solitari per poi assumere una vera e propria backing band comprendente l'amata sorellina Abby, 16 anni, al violino ed alle armonie vocali. Incide due interessanti mini album, "Brand new world" (2008) e "Saints & Liars" (2009), piuttosto scarni ed acerbi, al limite del lo-fi, con il secondo pieno di liriche che parlano fin troppo apertamente di delusioni religiose. Molto più interessante è "Family" (2011) anche questo un mini lp, con sette composizioni già più personali ed ispirate. 

 

Nel mezzo c'era stato pure il debutto dei Courage, interessante formazione a quattro con dentro l'inseparabile Abby, il disco era "Fearful bones" (2010). Nonostante la giovanissima età per Noah era inevitabile arrivare al debutto adulto. Il risultato è un disco splendido, "Ledges",  che dispiace gettare nel mazzo  e catalogare con l'abusata etichetta indie-folk. Ci piace piuttosto pensare ad un ritorno allo stile dei songwriter a stelle e strisce deiNOAH & SISTER ABBY settanta,  non solo dei soliti texani ma pure di gente come James Taylor ed il primo Jackson Browne. L'apertura a cappella di Poor man's son, dove, come in gran parte del disco, aiuta vocalmente la sorella, rimanda addirittura a registrazioni epiche come il David Crosby imprendibile di "If i could only remember my name" ed è un invitante biglietto da visita. Ma in questo disco Gundersen sembra aver indossato le vesti da Re Mida, visto che ogni composizione luccica come oro della qualità migliore. Undici canzoni di qualità sorprendente per un ragazzo di soli 24 anni, una maturità e sicurezza da veterano.

 

Possiamo trovare similitudini vocali fra Noah e Damien Rice, si ascoltino per dire Isaiah, Poison Vine e First defeat, tutte slow songs di grande fascino. Ma a livello compositivo siamo a livelli superiori, sulla linea di galleggiamento di gente come Josè Gonzalez ed il grande Alexi Murdoch. Cigarettes ma anche Liberator  suonano puro Jackson BrowneNOAH SISTER WOODS periodo "For everyman". Segnalazione a parte per la title track, Ledges, ballad stupenda, sostenuta dal violino della solita Abby che imperversa e regna sovrano in molte delle tracce qui presenti. Un debutto con i fiocchi per Noah Gundersen, fra gli emergenti solo un altro talento misconosciuto come Santiago Dietche ci aveva regalato simili emozioni con il suo "Waxing and roaring", disco che solo Distorsioni è riuscito a magnificare circa 5 mesi orsono. Perla rara questo "Ledges", pochi lo ascolteranno, pochi lo noteranno, ma niente paura, non perderemo il sonno per così poco.

 

 

Voto: 8/10
Ricardo Martillos

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