Migliora leggibilitàStampa
8 Ottobre 2015 , ,

Darlene Love INTRODUCING

2015 - Columbia-Wicked Cool
[Uscita: 18/09/2015]

Stati Uniti     #consigliatodadistorsioni     

 

MI0003903165Quando si tratta di parlare di quell’ampio ponte che collega il suono anni ‘50/’60 di Phil Spector e l’Asbury Sound creato alla metà degli anni ’70 dalle gang di Springsteen e Southside Johnny c’è solo uno che può aprire bocca e mettere mano al banco di registrazione: questo è Little Steven o Steve Van Zandt, chiamatelo come preferite. Lui che fu complice e in qualche modo capobanda sia in Born to Run che in Hearts of Stone (punte più luminose del suono di quel lungomare del North Jersey) ha accolto, coccolato, riverito Darlene Love, settantaquattrenne con la verve di un ragazzina che i vecchi aficionados del rock’n’roll ricorderanno essere stata la voce leader delle Crystals e di Bob B. Soxx & the Blue Jeans, come dire anni splendenti per i Girls Group (con loro vanno citate anche le Ronettes e le Chiffons).

Bruce, che cantava le sue canzoni con la E Street Band (And then he kissed me faceva capolino proprio nel tour di "Born to run"), l’ha ospitata sul suo palco più volte, compresa la serata al Madison Square Garden in cui vennero celebrati nel 2009 i 25 anni della Rock’n’roll Hall of Fame. Quella sera fu festa, e la E Street Band si divertì a replicare con lei quei successi di quando tutti erano ragazzi e dedicavano forse più ore al surf che agli strumenti musicali.

 

darlene"Introducing Darlene Love" è un titolo spiritoso perché si usava ai tempi del r’n’r per introdurre gli sconosciuti sulle scene, roba da esordienti dunque, ma poi passi all’ascolto e le cose si fanno serie anche se molto, molto divertenti. Il lavoro svolto da Van Zandt ha dell’incredibile. Ha preso per mano Darlene facendole trovare canzoni scritte per lei dall’amico Boss (Night closing in è un colpo al cuore, è The River che incontra Willy de Ville), da Joan Jett (Little liar), da Costello (Forbidden nights, anche un video che sa di 'saturday at the beach') e dall’ex Four Non Blondes Linda Perry (oggi migliore firma nei dischi di Pink, qui autrice della superba Love kept us foolin’ around, con un arrangiamento fiati che ricorda tremendamente i Jukes). 

 

Tutto si esprime nella ridondanza (voluta) che ricorda le opere di Phil Spector quanto l’esuberanza di alcuni momenti del recente "Wrecking Ball" di Springsteen (Just another lonely mile, da lui scritta, potrebbe essere proprio un’outtake da quel disco). Un vecchio moderno che non dimentica ma non annoia. Anzi. C’è poi sempre Steven a dare il proprio lovetocco personale al tutto (insieme a Darlene Love nella foto qui a sinistra).

La chitarra e i fiati in Little Liar sono il suo marchio di fabbrica, e due brani sono proprio il frutto della sua penna: Among the believers era sul suo "Voice of America" (1983) e Last time l’aveva composta lui per Gary U.S. Bonds ai tempi di un altro album, "On the Line" (1982), che come questo santificava il rock’n’roll della giovinezza attraverso la voce di un grande di quegli anni. Operazione per appassionati del genere ed anche per curiosi di passaggio. Dove c’è una ruota panoramica che gira e un rollercoaster che produce rumore di ferraglia questa musica ci sta a pennello. Darlene Love vi è stata “presentata”, ora tocca a voi.

Voto: 7/10
Ermanno Labianca

Audio

Video

Inizio pagina