Migliora leggibilitàStampa
10 Ottobre 2019

King Gizzard & The Lizard Wizard Infest The Rats’ Nest

2019 - Flightless Records
[Uscita: 16/08/2019]

Accantonato il guazzabuglio blues-synth-rock di “Fishing For Fishies” l’idra a sette teste di Melbourne alimenta l’estate del 2019 con un rovente album heavy metal. Le temperature globali non sono mai state così elevate, così come le aspettative per il disco che i gizzhead aspettavano ormai da anni. Che i geni metallici facessero parte del patrimonio dei KG & LW lo si era già capito dai tempi di “Nonagon Infinity” con la sferragliata infernale di Road Train; “Murder Of The Universe” aveva rafforzato queste intuizioni, con le incursioni di Digital Black e Vomit Coffin. Infine, la sola The Great Chain Of Being in “Gumboot Soup” rendeva insolito omaggio agli Sleep, in mezzo ad abbozzi soft-rock e jazz-pop. Era nell’aria insomma che i KG & LW si dovessero cimentare con il genere. Scelta obbligata: quale altra branca del rock non è stata scandagliata dal settetto negli otto anni di carriera? Perciò ecco l’idea di declinare l’impegno ambientalista a scudisciate speed e thrash, sacrificando la doppia cassa di Michael Cavanagh sull’altare di Phil Taylor e coi santini di Lemmy e James Hetfield sugli amplificatori di Joey Walker e Stu MacKenzie. Il concept dell’album (quasi sempre presente nelle opere dei King Gizzard & the Lizard Wizard) prende spunto dalla denuncia contro i cambiamenti climatici, costruendo le avventure sci-fi di un gruppo di terrestri in cerca di una nuova colonia su Venere e parodiando la società capitalista in cui nel futuro i poveri rimarranno in una Terra resa ormai ostile da un olocausto ambientale, mentre i ricchi vivranno in nuove colonie su Marte. Se il pessimismo e l’opprimente certezza di andare incontro ad un futuro mortifero sono in linea con l’estetica heavy metal, le canzoni sono all’altezza della devozione dei KG & LW per certe sonorità. La carica thrash di Planet B non è che un preludio alla cavalcata sabbathiana di Mars For The Rich, al doom-rock di Superbug e allo speed multiforme di Organ Farmer; sugli scudi torna la batteria in Venusian 1 e 2 per un tributo ai Motörhead neanche troppo velato, Perihelion e la conclusiva Hell  completano il circolo (o il pentacolo) infernale dell’heavy-rock targato KG & LW. “Infest the Rats’ Nest” è stato registrato interamente dai soli Cavanagh, MacKenzie e Walker: gli amanti dello shredding, dei blast beat e di riff demolitori troveranno nell’album un compendio citazionista ben confezionato ed eseguito, con una produzione memore del suono lo-fi di “Nonagon Infinity”, a rendere tutto ancora più intrigante. Non c’è trucco e non c’è inganno: i King Gizzard sono qui per mangiarsi ogni briciola di musica rock sulla Terra.

 

 

Voto: 7.5/10
Ruben Gavilli

Audio

Video

Inizio pagina