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17 Ottobre 2015 ,

Olga Bell INCITATION EP

2015 - One Little Indian-Audioglobe
[Uscita: 16/10/2015]

Russia

 

olga bell L'anno scorso con “Krai”, viaggio nell'anima russa, cantato nella lingua natia, la cantante e compositrice Olga Bell, nata a a Mosca e poi stabilitasi prima in Alaska e in seguito a New York, aveva sorpreso per l'eccellente qualità e originalità del suo lavoro che traeva ispirazione dai luoghi più remoti e isolati dell'immensa pianura russa, attingendo alle tradizioni musicali di quelle terre lontane e reinterpretandole attraverso il filtro della modernità.

Il disco fu da noi recensito positivamente, ed ecco ora un'altra occasione per conoscere un'artista di sicuro valore, impegnata in progetti di varia natura, dalla classica all'hip-hop, dall'elettronica all'indie. Se col disco precedente Olga Bell faceva i conti con le sue radici più profonde e ancestrali, questo “Incitation EP” sposta l'attenzione su un piano più personale, storie di amori perduti, fallimenti, rinascite, turbamenti, affrontati con schiettezza e perfino brutalità, come ha dichiarato: «Per quanto mi riguarda, quei venti minuti sono come un tuffo a capofitto nella parte più oscura delle piscine emozionali».

 

Il brano iniziale, Incitation, vibra di un arrangiamento nervoso e spigoloso, le percussioni in particolare creano un senso di ansia apocalittica, sul quale la voce di Olga Bell disegna paesaggi emotivi decisamente forti generati da una visione pessimista: «Think about the bellfuture / Don't it seem to turn a darker shade?». Nel successivo Rubbernecker le atmosfere si fanno più rarefatte e gelide, è il piano che accompagna principalmente il canto fra lontane percussioni e guizzi elettronici.

Seguono due brani, Pounder I e Pounder II, entrambi dedicati a temi legati all'amore, in particolare il primo ai nuovi amori e il secondo a quelli più lontani nel tempo. I due brani, più serrato il primo, tendente alla malinconia il secondo, testimoniano, se ce ne fosse bisogno, della forza e dell'impatto del canto della Bell che richiama la versatilità di Bjork. Chiude l'ep la bellissima e intensa Goalie che dopo le palpitazioni emotive precedenti, ci proietta in atmosfere riflessive e gentili, crepuscolari, il canto si fa dolce e intimo, il sintetizzatore  tratteggia nuvole sonore prossime ai sogni. 

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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