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7 Agosto 2013 ,

The Darling Downs IN THE DAYS WHEN THE WORLD WAS WIDE

2013 - Ais
[Uscita: 28/07/2013]

The Darling Downs IN THE DAYS WHEN THE WORLD WAS WIDEKim Salmon e Ronnie Peno non dovrebbero essere due nomi sconosciuti agli appassionati di Aussie Rock. Il primo ha militate tra le altre, in due grandi band quali gli Scientists ed i Beasts of Bourbon di Tex Perkins, l'altro è stato brevemente uno Screaming Tribesman ma soprattutto l'indimenticato front-man dei Died Pretty, altra notevole formazione almeno per i suoi primi 2-3 anni di vita. Stanchi, dopo una vita a suonare psichedelia, blues e rock d'assalto più o meno ispirato da leggende a nome Missing Links, Saints e Radio Birdman i due hanno unito le forze per proporre una musica acustica, completamente fuori binario rispetto al loro illustre passato. Spiega Kim: "avevamo la volontà di ripescare tutta quella musica che dai canti appalacchiani degli anni quaranta conduceva fino al Greenwich Village dylaniano dei primi sessanta". Chiamateli presuntuosi se vi va. Conoscendo i loro lavori passati il citare Simon e Garfunkel fra le loro influenze potrà far sorridere qualcuno ma i due hanno esperienza e spalle larghe per proporre il loro "another side".  "A volte la musica più potente è quella più semplice"  è lo slogan che i due sembrano aver scelto per presentarsi.

 

In effetti con Kim Salmon al banjo e la chitarra e Ronnie Peno alla voce il termine pare esatto.  ll loro primo disco "How can i forget this heart of mine" (2005) venne accolto molto bene al tempo, una volta superato lo shock per ascoltare Ronnie Peno che fa il verso a Bob Dylan e lo stesso successe per il secondo fortunato album chiamato "From one to another" (2007). Da quest'ultimo sono passati ben sei anni, forse qualcuno avrà pensato che i due si erano già stancati di suonare una musica non esattamente nelle loro corde ma non è così. The Darling Downs IN THE DAYS WHEN THE WORLD WAS WIDEIl nuovissimo lavoro col solito titolo chilometrico e significativo, "In the days when the world was wide"  nulla di nuovo aggiunge né tantomeno evidenzia marcati passi in avanti a confronto con i suoi predecessori. Il disco risulta noioso al primo ascolto, forse anche al secondo, in particolare poi a tutti quelli che sono vergini degli ascolti del progetto The Darling Downs. Non tutto è da buttare certo. E' il caso di I don't care e della bella Wish you were her con tanto di fingerpicking di Salmon, che sono tra le vette, poche, del disco.

 

Between the forest and the trees è nel tipico stile Everly Bothers/Simon & Garfunkel, e lo stesso si potrebbe dire di Forever night. Non tutto frulla alla perfezione, anzi. Tanto per dire, alcune canzoni sia pure a firma Salmon/Peno assomigliano molto ai vecchi traditional, lo stesso che accadeva al primo Bob Dylan che era solito riprendere e riaggiustare a modo suo certe oscure ballate folk di decenni addietro spacciandole per proprie composizioni. Certo fra il Sig. Zimmerman ed i due volenterosi australiani c'è un abisso, una vera voragine creativa. Non infieriamo. Appartengono alla categoria old style Down to the river, There were tears, Light of the world ed il banjo campagnolo che sta dietro a Like desire, tutte ballate acustiche che si trascinano via un po' stancamente. Il finale di Your face pur piacevole non rialza poi così tanto il valore del disco, che dopo pochi ascolti si ha voglia di accantonare in un angolo. Sei anni d'attesa per una roba così ci lasciano pieni di dubbi, ma adesso non abbiamo tempo di pensarci, abbiamo solo  voglia di mettere su il vinile dei Died Pretty con Mirror Blues e girare la manopola del volume al massimo !

Voto: 6/10
Ricardo Martillos

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