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9 Settembre 2015 ,

Henry Threadgill Zooid IN FOR A PENNY, IN FOR A POUND

2015 - Pi Recordings-Akamu - 2 CD
[Uscita: 26/05/2015]

Stati Uniti  #consigliatodadistorsioni 

 

henryEnnesima uscita per il progetto Zooid del veterano compositore, sassofonista e flautista Henry Threadgill, da diverse decadi alla ribalta (e potremmo dire anche alla guida) della scena del jazz d'avanguardia e della musica creativa di Chicago. “In for a penny, in for a pound” è un lavoro che si basa su una solida concezione dell'ensemble creata dall'interazione individuale dei singoli nei percorsi del sostrato armonico, vera e propria matassa il cui bandolo si ritrova nella voce corale d'insieme. Le parti scritte si alternano a parti di contrappunto improvvisato con irruzioni solistiche e interruzioni che si frappongono e danno l'idea di un cambio scena. L'organico è composto da una sezione ritmica di batteria, percussioni e tuba - quest'ultima scorre come dentro le linee di un contrabbasso -, da una chitarra e un violoncello che si innestano negli interstizi armonici dei fiati di Threadgill. Il gioco è comunque reciproco e i fiati fanno da contraltare alle incursioni degli strumenti a corda così come la tuba – e a volte anche il trombone - segue proprie linee melodiche che capeggiano l'arrampicata nella struttura d'appiglio delle figure ritmiche del drumming.   

 

Ogni traccia, ciascuna dal carattere di movimento di una complessa e articolata suite, ha una lunghezza di durata superiore ai 15 minuti, fatta eccezione per Opening ed Exordium, sottotitoli rispettivamente della prima (la titletrack che dà il nome al disco) e della quarta artist_29_500traccia, Off the prompt box. Le lunghe tracce, composte di parti alternate, hanno comune desinenza in epic, come a sottolineare il carattere delle gesta e traversate di ogni periodo musicale dell'album: Ceroepic, Dosepic, Tresepic, Unoepic. Ciascuna fase epica è stata scritta e pensata da Threadgill, ad eccezione che per i propri fiati, per ognuno degli strumenti dell'organico, attorno ai quali a turno ruotano le singole composizioni che introducono, sospese nel fluire improvvisato collettivo. In sintesi, l'ulteriore conferma della straordinaria forza prolifica di Henry Threadgill nel predisporre e tirare fuori dai propri musicisti una incredibile creazione d'insieme.

Voto: 9/10
Sergio Spampinato

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