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18 Novembre 2013 ,

Josephine Foster I’M A DREAMER

2013 - Fire Records
[Uscita: 11/11/2013]

Josephine Foster - Im a DreamerJosephine Foster viene dal Colorado e quello che ha reso sempre speciale la sua carriera musicale è che agli inizi era in pratica soltanto una cantante per matrimoni e funerali. Per fortuna la scoperta della tradizione folk del suo paese ma soprattutto di quella inglese contribuì a deviare la sua attenzione verso forme e strutture più congeniali per la sua voce particolare. Dopo 2-3 dischi ad inizio del nuovo secolo che erano dei semplici esperimenti ha in pratica esordito nel 2004 con il notevole "All the leaves are gone" supportata dai Supposed ricco di ballate acid-folk e che si avvaleva  di una splendida copertina psichedelica stile anni sessanta. Il suo disco solo ufficiale come solista è però considerato "Hazel eyes, i will lead you" (2005) che dimostra già una verve compositiva niente male. Altri titoli d'alterno valore  nel catalogo di Josephine fino a quest'ultimo "I'm a dreamer". La Foster ha un timbro vocale particolarissimo, riconoscibile fra mille, qualcosa che sta a metà fra una cantante da saloon mista a sonorità mitteleuropee ed arie da opera. Ammette di essere sempre stata affascinata dalle arie di Giuseppe Verdi e dalle "capacità soprannaturali" come dice lei delle cantanti impegnate in quelle composizioni. Col suo nuovo disco ritorna alle atmosfere dei primi anni del xx°secolo e lo fa in compagnia del marito Victor Herrero e del pianista Micah Hulscher. Quello che viene fuori però è un disco alla lunga monotono con leggerissime variazioni cromatiche da una canzone all'altra. Eppure l'apertura di Sugarpie i'm not the same pare indirizzare il disco sul binario giusto, con quel piano e quell'armonica che fanno tanto oldies sound. Il brano si ascolta con piacere, peccato che subito dopo ce ne sono diversi altri che lo ricordano molto da vicino. Dalla media dei pezzi qui presenti, non troppo elevata ad ogni buon conto, si eleva Magenta, ed il ragtime di secoli addietro che tinteggia Cabin in the sky. Ma quello che domina qui è la noia, un infinito e lungo sbadiglio di 40 minuti scarsi. Dopo un disco molto ben accolto da pubblico e critica come il precedente "Blood rushing" dell'anno passato questo "I'm a dreamer" si può ritenere una battuta a vuoto che pensiamo sia casuale vista la personalità e le capacità della Foster.

 

Voto: 5/10
Ricardo Martillos

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