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12 Ottobre 2017 , ,

Širom I CAN BE A CLAY SNAPPER

2017 - Glitterbeat Records
[Uscita: 8/09/2017]

Slovenia      #consigliatodadistorsioni

 

Dalla profonda terra slovena, quella più misteriosa e selvaggia, con una presenza costante e misteriosa dell'acqua, fra cascate, laghi, fiumi carsici che percorrono le viscere della terra disegnando grotte e caverne, proviene il trio Širom, scritturato dalla Glitterbeat di Chris Eckman per questo suo secondo eccellente lavoro. Fonte di ispirazione è proprio la ricerca dei legami con la propria terra e la sua memoria: «L'idea era di visitare i luoghi da cui proveniamo, quelli che sono più difficili da accedere, di vedere come l'ambiente in cui siamo cresciuti e le memorie che risveglia, influenzano la nostra improvvisazione musicale» (Samo Kutin); ne è nato anche un film, “Memoryscapes”, compagno ideale all'ascolto della musica e visibile qui in basso. Il paesaggio, le sue forme, i suoi colori, i suoi odori si riverberano nei paesaggi disegnati dalle tessiture sonore dei Širom trasformandosi in paesaggi dell'anima e dell'immaginazione, se mai usare l'aggettivo immaginifico ha un senso questo è certamente da associare alla musica dell'ensemble sloveno.

 

I Can Be A Clay Snapper” si candida come uno dei dischi dell'anno. Una tessitura sonora di grande suggestione e capace di arricchirsi alla fonte di molteplici influenze (folk, psichedelia, musica balcanica e orientale, jazz, post-rock, kraut, ambient, minimalismo) per fonderle perfettamente in una proposta musicale originale e molto personale, uno straordinario utilizzo di strumenti, tutti acustici, sia classci (violino, viola, banjo), che provenienti da diverse tradizioni folk (balafon, ribab, mizmar) spesso costruiti da loro stessi, ma anche utilizzando i più comuni oggetti di uso quotidiano, la voglia di sperimentare, la capacità comunicativa di una musica sì strumentale, ma capace di parlare, di emozionare, di vibrare di intenso lirismo, tutto questo fa di “I Can Be A Snapper” una fantastica esperienza sensoriale ed emotiva.

 

Quattro suite lunghe tutte sui dieci minuti, più un brevissimo brano conclusivo, compongono il disco, si inzia con i languori nostalgici e malinconici di Just About Awake, nella successiva Boats, Biding, Beware! sono gli strumenti ad arco e l'evocativa voce di Samo Kutin a creare complesse tessiture armoniche mentre le percussioni alzano il ritmo ipnotico e la tensione drammatica, furoreggia l'improvvisazione di matrice jazz sin dall'inizio di Everything i Saw Is Fatal per poi virare fra ambient, minimalismo e musica concreta, ma è con Maestro Kneading Screams of Joy che si compie il capolavoro, una suite dall'incipit inquieto e turbolento, dall'ipnotica bellezza, un'estasi sonora che raggiunge vette di grande poesia e di armoniosa placidità, la cui complessa trama emotiva si gioca tutta su violino, banjo e lira e sul vibrante virtuosismo dei musicisti. Come ha dichiarato Ana Kravanja che insieme agli altri due polistrumentisti Samo Kutin e Iztok Koren forma i Širom :«Sento che molti musicisti temono di vedere una melodia cadere a pezzi, ma io lo trovo piacevole, desiderabile». Gran disco!

Voto: 8,5/10
Ignazio Gulotta

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