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6 Luglio 2017 , , ,

Peter Perrett HOW THE WEST WAS WON

2017 - Domino Records
[Uscita: 30/06/2017]

Inghilterra   #consigliatodadistorsioni

 

peter_perrett_an_epic_story_packshoQuando intervistai Peter Perrett per Distorsioni webmagazine tre anni fa, alla domanda "Cosa ascolta oggi Peter Perrett, e cosa pensa del rock attuale inglese ed internazionale?" l'artista rispose in modo caustico ma sincero "Ascolto molto gli Strangefruit. Provano al piano sopra casa mia". ----- Ed è una versione aggiornata di questa band, comprendente i suoi due giovani figli (il chitarrista Jamie Perrett e il bassista Peter Perrett JR.) ad accompagnarlo in modo musicalmente empatico in questo primo album solista, "How The West Was Won" (se si esclude quell'eccellente “Woke Up Sticky” inciso con gli One nel 1996 per la Demon Records). Il disco immortala e racconta sapidamente in dieci brani le tormentate vicende esistenziali dell'artista a cavallo tra secondo e terzo millennio, da musicista junkie a sessantenne 'pulito' da eroina e crack, chissà se in pace con se stesso e i suoi dèmoni. 

 

perrett steve gullick 3700Nel frattempo Perrett è rimasto orfano di Mike Kellie, il suo batterista storico nei magnifici e decadenti punk/new wavers Only Ones, passato a miglior vita il 18 Gennaio 2017. Dopo una reunion partita ma mai decollata della vecchia band l'ex innamorato perso di Lou Reed punta tutta la sua rinascita artistica su questo superbo How The West Won, che riconferma a tutti gli effetti (ispirativo, interpretativo) i fasti di un songwriter morboso e allo stesso tempo elegiaco, che fece grandi uno dei combo più atipici di quella meravigliosa stagione di rock perrettbritannico-ultimi fuochi anni '70. Certo, a tratti l'assenza della chitarra incendiaria di John Perry prende acutamente alla gola, ma alla fine la sensazione fortissima è che tanti anni non siano mai passati e tutte le barriere temporali siano state fottute. 

E' un disco "out of time", di quelli che uccidono la stupida supponente relatività dei trend musicali, e che raggiunge lo zenith in episodi come la tormentata Living In My Head, la loureediana Voyeurger, la malsana Something In My Brain (Only Ones 100%), la pacificata finale Take Me Home, dopo le classiche (per Perrett) iniziali e programmatiche How The West Was Won An Epic Story. Infine, ancora una volta siamo costretti a scomodare vocaboli come 'redivivo' e 'testamento artistico'...speriamo di sbagliarci.

 

Voto: 8/10
Pasquale Boffoli

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