Migliora leggibilitàStampa
9 Maggio 2024

9T Antiope Horror Vacui

2024 - American Dreams Records
[Uscita: 12/04/2024]

L’orrore del vuoto, la paura del decadimento fisico e mentale, la memoria e lo spaesamento sono i temi del nuovo lavoro del duo iraniano, ma ormai espatriati a Parigi, 9T Antiope, formato da Nima Aghiani, che ha composto le musiche, e Sara Bigdeli Shamloo che ha scritto e cantato i testi. “Horror Vacui” è un concept album con al centro la strana casa che appare nella copertina, non si sa se è piena o vuota, quanta gente ci viva, un mistero anche per i bizzarri custodi vestiti color cremisi, ma un giorno nella casa entra il vuoto ed esplode. Ecco, questa immagine serve al duo per condurre l’ascoltatore a porsi una serie di interrogativi esistenziali, come spiega la cantante: «Le immagini della casa alla fine di Mount 22 Street, della Crimson Crew e del vuoto incombente sono servite da vasi attraverso i quali abbiamo potuto esplorare i temi della memoria, della perdita e dell'inesorabile passaggio del tempo. Il nostro obiettivo era immergere gli ascoltatori in un viaggio che attraversa i confini tra realtà e immaginazione, invitandoli a confrontarsi con le proprie paure e incertezze.». Se nei precedenti lavori il tema centrale era stato quello dei rischi dello spaesamento e della perdita di identità di un espatriato, qui il tema si allarga indagando sulle dicotomie della vita umana, memoria e dimenticanza, vuoto e pieno, sogno e realtà, controllo e libertà. Dicotomie che troviamo anche nella musica del duo, soprattutto fra rumore e melodia, fra sperimentalismo occidentale e tradizione mediorientale, e che si risolvono in un disco inquieto, tormentato, ma di grande fascino. Le nove canzoni dell’album hanno strutture complesse e sorprendenti, emotivamente conturbanti come nel caso dell’irrequieta e ansiosa Ready Player One o intima e notturna come in Easy On The Exit. Nella title-track gli archi creano un senso di forte angoscia e smarrimento, accentuato da sciami di synth disturbati in sottofondo, mentre la recitazione della Shamloo accentua il senso di paura e smarrimento. Il disco si apre con l’ipnotica e minimalista Shapeshift che ci fa subito apprezzare la melodiosa ed espressiva voce della cantante e la bravura di Aghiani nell’estrarre suoni insoliti e bordoni inquietanti dai suoi archi. Seguono il folk oscuro di Mount 22, una Canvas Blank che diventa sempre più inquietante e in cui la voce di Sara ricorda una Bjork meno nevrotica, le atmosfere dark di Crimson, le ondate angosciose di Run For The Hills, l’esplosiva Midnight Sun. Disco forse non facile, per quanto la definizione abbia qualche valore e senso, ma coinvolgente e affascinante, sia per lo stile della vocalist abile nel recitato come nelle parti più aspre, ma bravissima nell’intrecciare melodie armoniose debitrici sia dello stile delle cantautrici contemporanee, come la citata Bjork, sia della musica persiana, ottimi anche gli arrangiamenti dal carattere sperimentale che spaziano dalla musica contemporanea, al folk, alla tradizione mediorientale, ma con influenze provenienti anche dal lontano Oriente.

Voto: 8/10
Ignazio Gulotta

Audio

Inizio pagina