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6 Agosto 2013 ,

Pond HOBO ROCKET

2013 - Modular
[Uscita: 2/08/2013]

pond-hobo-rocketPotremmo definire i Pond l’altra faccia dei Tame Impala, o magari viceversa, visto che i primi, nati in precedenza, giungono ora al loro quinto album in studio mentre i secondi, sicuramente più famosi e acclamati dalla critica, sono appena alla seconda pubblicazione. Entrambi australiani con due membri in comune: il chitarrista e tastierista Jay Watson e il batterista Cam Avery, con Nick Allbrook, cantante dei Pond,  che ha fatto parte anche dei Tame Impala, e Kevin Parker, leader dei Tame Impala, che spesso si è ritrovato a sedere alla batteria dei Pond. Una vera e propria fusione musicale in pratica quella messa in atto dalle due formazioni australiane che sembrano quindi viaggiare sullo stesso binario quasi fossero progetti gemelli. Se poi ci soffermiamo sul lato qualitativo della loro musica esprimere una preferenza risulta davvero cosa ardua. Detto questo, concentriamoci ora sui Pond facendo anche un doveroso piccolo passo indietro nel tempo. La formazione di Perth nasce nel 2008, e come già evidenziato in precedenza vede una line up in continua evoluzione. Questa la formazione attuale : Nick Allbrook – vocals, flute, keys, guitar, Jay  Watson – guitar, keys, bass & backing vocals, Joseph Ryan – guitar, bass & backing vocals, Jamie Terry – keys & bass, e Cam Avery – drums. “Psichedelych Mango” è l’esordio del 2009 seguito da un secondo album,  “Corridors of Blissterday” a pochi mesi di distanza dal precedente.

 

 

Pochi mesi di attesa ed ecco “Frond”, terzo lavoro in poco più di un anno, e primo album realizzato in un vero e proprio studio di registrazione. Dopo una pausa questa volta di due anni arriva "Beard, Wives, Denim". Registrato per lo più nel 2010 in una vecchia fattoria nella campagna australiana è il primo lavoro che inaugura il contratto discografico con la Modular Records. “Hobo Rocket” arriva nei primi giorni di agosto  2013 forte di un sound colmo di energia. Ricco di una strumentazione da far impallidire quella di “Lonerism” dei Tame Impala, il nuovo album è una cascata di straripante psichedelia carica di percussioni poderose e galvanizzante elettricità sposata  ad un pop efficace, il tutto nei troppo brevi 34 minuti del disco. Whatever Happened to the Million Head Collide inaugura il disco alla grande, Xanman è  un rhythm & blues allucinogeno, ma  O Dharma invece si presenta come una ballata Brian Wilson addicted, anticipante l’hard rock furente e magnetico  di Aloneaflameaflower . Giant Tortoise, il singolo estratto dall’ album, è il brano che rimane in testa di più. Hobo Rocket  passa quasi inosservata mentre  Midnight Mass (At the Market Street Payphone) aggredisce, cavalcata cosmica di inquietante potenza, alternando suoni  asfissianti ad aperture melodiche di grande bellezza. 7 brani che ci catapultano nei meandri sonori degli anni 60, tra allucinazioni Barrettiane  e fantasmi Beatles e Led Zeppelin. 

Voto: 8.5/10
Michele Passavanti

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