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4 Maggio 2014 , ,

Ben Watt HENDRA

2014 - Caroline International
[Uscita: 29/04/2014]

Ben-Watt-Hendra# Consigliato da Distorsioni

 

Anche Ben Watt è tornato. Inglese, 51 anni, ha vissuto da protagonista, anche se brevemente, la stagione dei primi anni ottanta, denominata new wave (cool pop nel suo caso), finendo per approdare alla Cherry Red, una delle label di riferimento. La stima dei colleghi della sua persona era tale che, nonostante avesse solo 20 anni(!) un grandissimo come Robert Wyatt lo invitò ad incidere un disco insieme, il gradevole "Summer into winter EP" (1982) seguito a ruota l'anno dopo dal debutto adulto di "North Marine Drive", altro centro pieno. La lodevole Cherry Red, miracolosamente ancora in circolazione, nel Marzo 2014 ha ristampato di nuovo i due lavori in un solo cd ed il consiglio di recuperarlo rapidamente appare scontato. Non appaia puramente casuale questa operazione a ridosso del grande ritorno in proprio di Ben Watt con questo "Hendra", altro riuscito comeback 31 anni dopo l'esordio.

 

In tutti questi anni l'inglese non è stato certo con le mani in mano, la parentesi con Tracey Thorn e gli Everything but the girl è durata ben 15 anni, dal 1984 a 1999, per loro dischi di WATTqualità alterna, forse anche troppo morbidi e sovente soporiferi. Dopo Ben Watt è diventato uno stimato DJ e si è dedicato a produzioni deep house e techno di dubbio gusto con la sua personale etichetta Buzzin' Fly. Ma com'è questo ultimo disco? Hendra riprende come per miracolo il filo interrotto da North Marine Drive consegnandoci un artista maturo con una scrittura che denota un gusto raffinato. Il disco è stato registrato giusto nei giorni in cui la sorella di Ben è venuta a mancare e l'aria che si respira in questi solchi non può essere evidentemente di grande gioia. Quello che risalta maggiormente sono gli splendidi arrangiamenti, sentire brani come Forget  e The gun, che valorizzano anche le canzoni più deboli - non che ce ne siano tante qui dentro - la voce di Ben poi fa la differenza.

 

Watt deve aver pensato che in tempi di indie folk un personaggio come lui non poteva starsene ai margini senza partecipare alla divisione della torta.  Dieci pezzi, 44 minuti totali come ai tempi del glorioso vinile, poche cadute di tono, magari niente di memorabile, ma il disco si ascolta che è un piacere. Molto bella l'apertura con Hendra cheWATT nell'edizione deluxe (con 4 bonus tracks) ci viene proposta in una versione molto scarna ma dal fascino magnetico. La stessa purezza acustica la cogliamo pure nei demo di Young man's game, che parla del suo lavoro di DJ, e Spring che in questa veste sembrano un tentativo di Watt di ritrovare il suono di 30 anni prima. Come ospite Ben Watt ha pensato a David Gilmour ed alla sua slide per la rilassata The levels ed a Bernard Butler (Suede), che con la sua chitarra caratterizza vari episodi del disco, come la scattante Nathaniel, l'unico episodio un tantino più vivace. Un ritorno di gran classe, riuscito e sofferto, la speranza è che Ben Watt non sparisca nuovamente, inghiottito dalle nebbie londinesi.  

 

Voto: 7.5/10
Ricardo Martillos

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