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30 Gennaio 2018 , ,

King Gizzard & The Lizard Wizard GUMBOOT SOUP

2017 - Flightless Records
[Uscita: 31/12/2017]

Australia

 

king gizzard a1481325267_16Per i fan King Gizzard & The Lizard Wizard il 2017 è stato segnato da molte gioie e soddisfazioni ma anche da un costante hype che non accennava a diminuire col passare dei mesi.  Il nuovo disco “Gumboot Soup, uscito allo scoccare esatto del 2018, a poco più di un solo mese dal precedente, pur sfoggiando una veste prevalentemente pop-jazzy è proprio fedele al titolo: una “zuppa” di ingredienti musicali che non necessariamente si amalgamano tra sé. Era dai tempi di “Oddments” (2014) che i KG&TLW non sfornavano un disco in cui le canzoni fossero così slegate tra loro: anche in quel caso si trattava di un album di b-side che non erano rientrate nei precedenti lavori. Come Oddments anche Gumboot Soup  risulta da subito uno degli album meno riusciti dei KG&TLW.

 

Uscita obbligata e liquidata senza troppa cura (non una nota sull’album da parte del gruppo) è un minestrone, un  brodo primordiale senza capo né coda dove si possono trovare fraseggi e arrangiamenti improbabili quanto intuizioni di valore e momenti memorabili: il pop-jazzy di “Sketches…” è largamente omaggiato (Beginner’s Luck, KingGizzard_NickDAgostino01s-644x362[1]Barefoot Desert,  The Last Oasis), alternato a pezzi folk-prog degni di “Polygondwanaland” (Muddy Water) e assalti garage-doom (Greenhouse Heat Death, All Is Known). Nel mezzo si può trovare di tutto, dallo stoner-metal (The Great Chain Of Being) ad un pop futuristico e sofisticato (Superposition, The Wheel) fino ad uno sghembo r’n’b freak (I’m Sleepin’ In, Down The Sink). Oltre ad un problema di amalgama sonora, qui il livello di scrittura musicale del gruppo di Melbourne è notevolmente basso: la colpa va ricercata probabilmente nell’esaurimento di idee che dopo un anno diviso tra studio e tour è comprensibile. Dopo quattro album di livello un “passo falso” era prevedibile, non è un buon motivo per recriminare i KG&TLW. Il loro 2017 è stato formidabile: ne vedremo ancora delle belle.  

 

Voto: 5,5/10
Ruben Gavilli

Audio

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