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Daniel Lanois-Rocco DeLuca GOODBYE TO LANGUAGE

2016 - Anti- Records
[Uscita: 09/09/2016]

Canada-America   #consigliatodadistorsioni     

 

daniel-lanois-goobye-to-languageCi si può legittimamente chiedere quale arcano fattore ponga insieme in un album Daniel Lanois, guru nel campo della produzione musicale (Bob Dylan, Neil Young, Brian Eno, Peter Gabriel, U2) e anch’egli artista prezioso pro domo sua (Martha And The Muffins e un’intrigante carriera solistica) e Rocco DeLuca (a destra nella foto giù a destra, a sinistra Daniel Lanois), chitarrista e polistrumentista californiano di origini italiane con sangue tedesco nelle vene. La risposta che promana da questo “Goodbye To Language” sembra suggerire: una medesima tensione verso la sperimentazione sonora e la ricerca di nuove estensioni del concetto di musica “possibile”. E così è, per l’appunto. Un percorso strumentale che si snoda su di un nastro di dodici frammenti dal respiro arioso, intarsi di pedal e lap steel guitar, con tappeti di trattamenti elettronici dall’ordito gentile.

lanois fotoAtmosfere liquide dagli echi country ed ambient che rinviano a placidi paesaggi sonori, a partire da Low Sudden, appena un flusso di argentee dissolvenze visitate da una brezza quieta, e proseguendo per il più sommosso manto musicale di Time On, con la sovrapposizione delle chitarre dei due artisti intervallate da lievi tocchi di elettronica. Un piglio più marcatamente sperimentale sembra mostrare Deconstruction nelle cui pieghe l’uso dei trattamenti di electronics è certamente più massiccio, mentre estremamente poetica suona la linea aeriforme di Satie, quasi a voler riflettere le atmosfere suscitate dal grande compositore francese nelle sue tracce geniali. Heavy SunDaniel-Lanois-10-640x427  riporta a frastagliati segmenti d’avanguardia, con un iterativo tema di tastiere elettroniche a dominare il proscenio.

Splendida, poi, la traccia spiraliforme di Later That Night, ebbra di rimandi notturni e di luci baluginanti su levigati specchi d’acqua. Passando dal breve tramite aereo di Suspended, l’epilogo di Blue Diamond giunge come l’immagine di una striscia di luce adamantina che, attraversando l’intero spettro cromatico, indugi definitivamente sul blu-notte e infine dilegui, cedendo il dominio alla tenebra. Album intrigante. 

Voto: 7/10
Rocco Sapuppo

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