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2 Settembre 2016

Twin Atlantic GLA

2016 - Red Bull Records
[Uscita: 09/09/2016]

Scozia

 

Twin Atlantic Glad coverLe dichiarate intenzioni della band scozzese Twin Atlantic, guidata dal carismatico Sam Mc Trusty sarebbero state quelle di ritornare a un suono più grezzo e vigoroso dopo le levigatezze del precedente “Great Divide” (2014) che comunque li aveva visti inerpicarsi ai piani alti delle classifiche inglesi; in realtà non è proprio così anche se è pur vero che il nuovo lavoro “GLA si apre con una tripletta rombante e arrembante (Glad Elephant: Cherry Alligator, No Sleep (primo singolo dell’album) e Your Are The Devil) che potrebbe far sperare in un rigore asciutto e potente che fa tornare in mente i benemeriti Bloc Party di una ventina di anni fa. Però poi tutto si spegne. Il vino viene annacquato al punto che rimane solo l’inconsistente trasparenza di un bicchiere solo leggermente tinto di rosa pallido: Whisper è una canzonetta mezza lenta con una strana coda prog con borbottii Pinkfloydiani, L’ombra degli U2 più melodici e commerciali si manifesta in più di un’occasione (A Scar To Hide e la conclusiva Mothertongue) e non potrebbe essere altrimenti data la produzione di Jacknife Lee, già al banco di regia dei quattro irlandesi.

 

Il canzonettismo più mainstream si palesa anche con brani quali Missing Link o Valhalla che devono qualcosa al finto punk di Green Day e Offspring, mentre The Chaser è una Twin Atlantic fotograziosa canzoncina che si avventura, in una botta sola, in territori precedentemente battuti da gente tipo Sweet, Slade, persino Suzy Quatro e da tutto il glam più orecchiabile degli anni settanta. GLA, il cui misterioso titolo non è altro che la sigla dell’aeroporto di Glasgow, è quindi un album simpatico e piacevole, a cui riconosciamo anche una certa freschezza, ma senza sussulti.

Una dozzina di canzoncine melodiche e unnamedorecchiabili, nonostante il travestimento power rock, che potranno piacere al punto di bissare il successo di classifica del precedente album ma che si rivelano semplicistiche per chi pretende un maggior rigore e per coloro che tra demonio e santità preferiscono l’autentica diabolicità sonora del primo all’innocuità della santificazione commerciale.

Voto: 6/10
Maurizio Pupi Bracali

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