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14 Maggio 2014 ,

Pink Mountaintops GET BACK

2014 - Jagjuguwar
[Uscita: 28/04/2014]

pink# Consigliato da Distorsioni

 

Pink Mountaintops, il bizzarro e dissacratorio progetto solista di Stephen McBean dei canadesi Black Mountain giunge al quarto album: qui le montagne si colorano di rosa come colore simbolo di eccentrico e di leggerezza, qui McBean si confronta con le sue passioni e le sue ossessioni musicali, sempre in un’ottica lo-fi e contornandosi di eccelsi collaboratori scelti fra le fila dell’indie rock. In questo “Get Back” troviamo fra gli altri J.Mascis (magnifico il suo assolo di chitarra in Through All The Worry), Gregg Foreman (Cat Power, Delta 72), Daniel Allaire (Brian Jonestown Massacre), Stephen Kille (Dead Meadow), e Rob Barbato (Darker My Love, The Fall, Cass McCombs), mentre la produzione è stata affidata a Joe Cardamone degli Icarus Line. L’album rappresenta una sorta di ‘ricerca della musica perduta’ dell’adolescenza dell’autore, un omaggio esplicito alla musica anni ottanta con la quale è cresciuto e si è formato. Il video di The Ambulance City, canzone molto Television, è girato addirittura in VHS e per essere ancora più chiaro McBean appare vestito da infermiera in un look che richiama Genesis P. Orridge. Non sorprenderà quindi che in The Second Summer of Love, un post punk delirante che omaggia i Clash, questa venga da McBean individuata nel 1987.

 

Numerosi i riferimenti che fra i solchi rimandano a quella stagione musicale, privilegiando le correnti post punk e new wave. Sell Your Soul e New Teenage Mutilation declinano il glam alla maniera di Kevin Barnes e dei suoi Of Montreal, sfacciate e provocatorie, non tralasciando però rimandi, soprattutto nella seconda song al beat dei sixties. Mentre inmcbean Sixteen con un sax alla E Street Band sembra di ascoltare una canzone d’amore in stile Springsteen evocando «il cadere innamorato sotto il cielo di mezzanotte», ma è solo un parziale cedimento al sentimentalismo, come in Wheels nella quale McBean si concede al decadentismo romantico di Morrissey, perché per il resto i testi sono alquanto scabrosi come nella furiosa North Hollywood Microwaves in cui è il liquido seminale maschile a scendere in primo piano. Non sarà certo un caso che a cantare in questo brano McBean abbia chiamato Annie Hardy del duo Giant Drag, nota per i suoi testi espliciti e provocatori: qui la Hardy sembra quasi rappare su un ritmo funkeggiante no wave, sottolineato da un sax alla James Chance, e con quel tono sboccato e sgraziato tipico delle riot girrrrl. Chiude l’album The Last Dance, tesa ballata alla Bowie. Ma non mancano riferimenti a Echo & The Bunnymen, ai Mudhoney o agli Stooges in un album che fa della nostalgia per il tempo che fu il fulcro centrale della sua ispirazione. Ottimo!

 

Voto: 7.5/10
Ignazio Gulotta

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