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25 Novembre 2014 , , ,

Musée Mécanique From Shores of Sleep

2014 - Glitterhouse Records
[Uscita: 24/10/2014]

USA                                                                           # Consigliato da Distorsioni

museUna barca nel porto è al sicuro, ma non è per questo che la barche sono costruite, leggenda vuole che i membri di Musée Mécanique (Portland, Oregon) si siano imbattuti in questa epigrafe in un cimitero di Cape Cod nel New England e, profondamente colpiti, abbiano cominciato a scrivere “From Shores of Sleep: un disco che porta impresso decisamente nel suo dna sonoro la poesia del mare aperto. From shores of Sleep, interamente strumentale, non è soltanto un comune disco di folk rock americano east coast, è un’opera opulenta, musicalmente intrecciata fra musica sinfonica e chitarre classiche, è un oceano di note che colpiscono fin dalla prima track, riempiendo l’orecchio dell’ascoltatore che non può far altro che chiudere gli occhi e seguirne la corrente. Musée Mécanique si erano già fatti notare con il primo album “Hold this Ghost (Frogstand, 2008) per la loro musica melanconica e una certa capacità a complicare la natura semplice del folk; ma in questo caso siamo davanti ad un vero e proprio tentativo di evoluzione del genere, cui qualcuno ha affibbiato la seducente etichetta di 'chamber-folk cinematico'.

 

museeDue sono gli album che nel giro di un anno ci rivelano che il vento sta cambiando per il folk: “Rage of Light” di S. Carey (Jagjaguwar, Aprile 2014) e questo. Attenzione, Musée Mécanique non sono autori pop che avendo perso la creatività, prendono in mano una chitarra e, con un po' di aiuti dal synth, imbastiscono un album folk: qui siamo davanti a gente che mastica folk da decenni e decide di cercare altre vie espressive al genere. Impressionante l’ensemble musicale che caratterizza tutto il disco: dalla prima canzone O, Astoria fino all’ultima The Shakers Cask strumenti musicali continuano ad apparire e scomparire come le onde del grande oceano. Difficile scegliere le tracks migliori: The Lighthouse and the Hourglass, The world of Silence, Along the Shore e Cast in the Brine, ma è un’enorme ingiustizia nei confronti di tutte le altre. From shores of Sleep è un disco idealmente dedicato a chi lascia porti sicuri rischiando l’alto mare.

Voto: 8.5/10
Pietro Bizzini

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