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14 Luglio 2015 , ,

Mbongwana Star FROM KINSHASA

2015 - World Circuit
[Uscita: 18/05/2015]

 Repubblica Democratica del Congo     #consigliatodadistorsioni     

 

mbongwana-star-from-kinshasa-450sq_0Arriva da Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, l'esplosivo sound di questi straordinari Mbongwana Star che hanno entusiasmato la critica occidentale che non ha esitato a premiare il disco con voti altissimi, ed effettivamente ci troviamo davanti a un disco di qualità eccelsa che mescola funk, hip hop, ritmi afro, elettronica, psichedelia, rock in modo originale e travolgente. La band nasce per volontà di Coco Ngambali e Theo Nzonza dopo la disgregazione degli Staff Benda Bilili, band composta da musicisti paraplegici fattasi conoscere per la sua scatenata rumba. I due musicisti  sono ora i frontman di Mbongwana Star e hanno radunato intorno a loro altri cinque musicisti più giovani, due dei quali provenienti anch'essi dagli SBB. Mbongwana nella lingua lingala vuol dire cambiare, infatti l'intento è di non ripetere la formula che ha già portato al successo, ma anche alla dissoluzione, il gruppo precedente. Decisivo è stato l'incontro con   l'irlandese, ormai parigino di adozione, Liam Farrell alias Doctor L, già batterista di Les Rita Mitsuko e rapper negli Assassin, e recente collaboratore del grande Tony Allen,. il suo ruolo è stato senz'altro determinante nella creazione di quel suono molto particolare dell'album attraverso un lavoro molto attento a dare profondità, frequente è l'uso di riverberi ed echi dub, a rivestire tutto l'album di un alone metallico e futurista e di influenze post punk. Diversamente dai connazionali Konono N°1 i Nostri non usano strumenti costruiti con rottami e oggetti trovati in discariche o per strada, ma non per questo non ci sorprendono con suoni misteriosi e inauditi.

 

Certo Kinshasa non è città semplice, col suo dedalo di bidonville e gli immensi problemi sociali che la attanagliano, e una guerra civile ormai endemica nel Paese, ma l'Africa non la si può identificare solo con i suoi gravi problemi, essa è anche una terra antica e vitale, orgogliosa delle sue grandi tradizioni e delle sue ricche culture, e a queste si appellano i mbongMbongwana Star, ci sbattono in faccia la loro prepotente vitalità, l'originale creatività, il saper trarre «la magia dalla spazzatura», come ha detto il produttore Farrell. Prendiamo un brano come Malukayi un ritmo che trae linfa dall'hip hop ballato nelle strade di Kinshasa, un basso pulsante da dancehall reggae, eppure i suoni sembrano provenire da universi paralleli, dilatati, notturni, come l'astronauta che vaga nelle allucinate notti congolesi nello straordinario video della canzone. Viaggiare fra i solchi di “From Kinshasa” significa imbattersi in continue sorprese: le distorsioni e le singhiozzanti tastiere che sporcano il ritmo di Ngamshé, il rutilante rappare di Masobelé su un mbomcontrocanto femminile proveniente dalla giungla e sonorità spiazzanti e polverose, l'intensa malinconia indolente di Coco Blues, il torrenziale ritmo di Suzanna, i Talking Heads paracadutati all'Equatore, l'acida chitarra elettrica di Kimpala, le martellanti percussioni, il synth gioioso e le distorsioni di Kala, il mix funambolico di funk, hip hop e i ritmi della rumba di Shégué. Se non è un capolavoro poco ci manca, ma sicuramente questo è un disco che lascerà una traccia profonda nella musica africana e non solo e se vi avevano conquistato i connazionali Konon N°1 e Kasai Allstars i Mbongwana Star diventeranno un ascolto da cui difficilmente potrete staccarvi.

 

Voto: 9/10
Ignazio Gulotta

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