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24 Febbraio 2017 ,

King Gizzard & The Lizard Wizard FLYING MICROTONAL BANANA

2017 - Flightless Records
[Uscita: 24/02/2017]

Australia   #consigliatodadistorsioni    

 

a2731568276_10Per il nono album King Gizzard & The Lizard Wizard, la band di Stu Mackenzie aveva già annunciato a novembre l’allontanamento dalle sonorità di “Nonagon Infinity”, unico album del 2016 (successo di critica e di pubblico) che ha visto i KGLW impegnati in una serie estenuante di tour. Un pò di dati necessari: a differenziare questo nuovo Flying Microtonal Banana è l’utilizzo della musica microtonale come il titolo suggerisce.  Si tratta, tecnicamente parlando, di intervalli più brevi dei semitoni, che riescono a produrre sonorità non comprese nella suddivisione dell’ottava in 12 semitoni. In breve il frontman ha convinto il gruppo ad ottenere e adottare strumenti modificati in grado di poter suonare in 24-TET e ha avuto inizio la saga dell'album. Stu Mackenzie ha dichiarato che Flying Microtonal Banana è solo il primo di cinque album che la band prevede di pubblicare nel 2017, definendosi  “non particolarmente bravo a rilassarsi”. 

KGLW_Jamie_Wdziekonski_015.jpgIl lavoro valorizza il cotè ritmico dei sette musicisti australiani. L’utilizzo dei microtoni riduce all’osso l’impiego dei riff, che vengono ripetuti su un tappeto batteristico assolutamente in evidenza. Alle cavalcate infernali di Nonagon Infinity si sostituiscono strutture ritmiche più complesse ed ipnotiche, con le chitarre in secondo piano. Altra protagonista inaspettata è la zurna, cornetta turca suonata proprio dal leader. 

 

L’iniziale Rattlesnake trasporta in un viaggio di quasi otto minuti di autobahn scheletrica, con riff di chitarra che si rincorrono e la voce di MacKenzie ad intonare pochi versi in tono demente; Melting rincara la dose con un groove intricato in una sorta di jazz-rock KGdesertico ed ipnotico. Il tutto sfocia nella giungla nera di Open Water, ancora un mantra demenziale e minaccioso di sette minuti. Sleep Drifter viaggia su binari paralleli da Düsseldorf a Istanbul, passando dallo scrub australiano. Billabong Valley è Stu Mackenzie nei panni di un impossibile muezzin, Anoxia un micidiale desert-blues. Doom City alterna momenti di cupezza e stridori ancora una volta kraut; Nuclear Fusion torna, desolato e alienato, sul territorio di Nonagon Infinity. La title-track ha protagonista la zurna, l’esperimento di Flying Microtonal Banana finisce qui. Difficile stabilire un paragone con il lavoro precedente: qui ci si spinge in terreni decisamente più impervi. Pur adottando le scale microtonali la band KGWLrimane innovativa, coerente con la propria identità, senza scadere in quadretti etnici oleografici. Un breve video sulla pagina facebook del gruppo anticipa il titolo e la copertina del prossimo album, “Murder Of The Universe”. Nelle previsioni dello stesso MacKenzie ci sarebbero un album heavy-metal/space-rock e poi uno jazz. Flying Microtonal Banana è un gran disco ma, attenzione, potremmo avere ancora di meglio da King Gizzard & The Lizard Wizard.

 

Voto: 8.5/10
Ruben Gavilli

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