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26 Agosto 2015 , ,

Petrels FLAILING TOMB

2015 - Denovali Records
[Uscita: 22/05/2015]

Inghilterra   #consigliatodadistorsioni     

 

petrels_flailingtombQuel che diversi anni fa era nato come progetto collaterale è diventato ormai l’impegno principale per Oliver Barrett. Si tratta di Petrels, progetto che mischia elettronica, ambient e noise in affreschi sonori che descrivono scenari mitologici e narrazioni fantastiche. Se “Haeligewielle” (2011) risentiva ancora di certe influenze post-rock, “Onkalo” (2013) e “Mima” (2014) sono caratterizzate invece da una maggiore visionarietà epica, contraddistinta da atmosfere immaginifiche e frattali. Quest’ultimo “Flailing Tomb” prosegue nella rilettura dei classici della letteratura e del cinema, evocando le inquietudini de “La mano sinistra delle tenebre” di Ursula Le Guin, il mito di Orfeo, le distopie noir di “Alphaville” di Jean-Luc Godard, l’ossessione per le cause perse, personificate dalle vicende dell’apostolo Giuda Taddeo. E sembra proprio che la sfida per le imprese impossibili e fallimentari sia una delle costanti dei lavori del musicista inglese. Non è un caso che la prima splendida traccia dell’album, intitolata We Are Falling Into The Heart Of The Sun, evochi viaggi spaziali senza ritorno, passaggi ravvicinati intorno agli astri, visioni cariche di fascinazioni e paura per l’ignoto.

 

Thangen After Dothe si sviluppa su strutture ambient in cui voci di bambini si alternano a stratificazioni noise, in una descrizione utopica di un futuro a venire, mentre i movimenti melodici di Orpheus si contrappongono a canti seducenti, come potevano esserli quelli delle sirene descritte da Apollonio Rodio. L’intera seconda parte dell’album è una scrittura Petrelsdi una personale colonna sonora del film “Agente Lemmy Caution: missione Alphaville” di Jean-Luc Godard. Il trittico di brani recupera i movimenti cinematografici di un film noir in bianco e nero, con cadenze movimentate e minimali nella prima parte, ambientazioni drone-noise dai tratti alieni nella seconda e ritmi incalzanti quasi robotici nella terza ed ultima parte. I venti minuti complessivi del trittico costituiscono una sorta di un personale “viaggio al termine della notte". A differenza dalle narrazioni lineari dei precedenti album, Flailing Tomb appare un lavoro più nervoso, in costante tensione tra melodie visionarie e cupe inquietudini. Oliver Barrett esplora i linguaggi dei miti moderni e lo fa realizzando uno degli album più belli della sua produzione e di questo 2015. Consigliato.

 

Voto: 7.5/10
Felice Marotta

Audio

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