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John Foxx & Steve D’Agostino-John Foxx Evidence Of Time Travel – B-MOVIE

2014 - Metamatic Records
[Uscita: 06/10/2014]

Inghilterra                                                                # Consigliati da Distorsioni

foxxA casa Foxx i sintetizzatori non riescono mai  a raffreddarsi: in dieci mesi, infatti,  si è riversato sul mercato un filotto di ben sei titoli tra ristampe, raccolte e nuovo materiale in formato fisico e non. Ed è di questi ultimi mesi la reperibilità pressoché contemporanea di ben due nuove uscite a firma John Foxx, entrambe strumentali, “Evidence Of Time Travel” e “B-MOVIE (Ballardian Video Neuronica)” per i tipi  della personale Metamatic Records. Trattasi di materiale a forte connotazione soundtrack, frutto, al pari delle più recenti esperienze del nostro, di attitudine collaborativa instauratasi questa volta col sound engineer Steve D’Agostino (già  con Foxx e Steve Jansen nell’ambientale “A Secret Life” , 2009) nonché con l’artista visuale Karborn,  autore in entrambi i progetti di immagini simbiotiche ai flussi sonici dell’ex Ultravox!.

 

John Foxx & Steve D’Agostino: "Evidence Of Time Travel"

 

Limitandoci in questa sede  a trattare la sola parte sonora , iniziamo da  “Evidence Of Time Travel”. Siglato con Steve D’Agostino l’album è un tunnel di rimandi claustrofobici tra elettronica analogica e contesti atmosferici da suburbia degradata (Sheffield - style primi ’80), dove scarnificate ossature di drum machines reggono minacciosi inserti di tastiere in arcaiche nuances post industriali. Un format autoriale plumbeo, tanto debitore dei primiFOXX-EvidenceBFI-by-RobHarris@Metamatic spettrali Human League, con ossessività cibernetiche tra Clock DVA, The Gadgets (il Matt Johnson pre-The_The) e metronomie ora asciutte ora liquefatte tipicamente minimal wave. Steve-DAgostino11Il tutto in tono di dimessa spettacolarità, non priva di reticoli melodici invero sfuggenti ma perfettamente in linea col repertorio Foxx. La raccolta comprende undici tracce tra cui  l’opener The Forbidden Experiment, esaustivo biglietto da visita dell’intera operala straniante title-track, quasi una ballata origliata da sordide tubature; la compressione ritmico lunare di Rhapsody In Flames; il sinistro incedere di Impenetrable Inevitable o l’ aliena sinfonia sotterranea di The Tearing Sound Of Smiling, struggente di lichenica desolazione. Un ordito elettronico retro-futurista che, per quanto esteticamente autosufficiente, può completarsi nelle immagini di Karborn:  a Londra si è di recente tenuta l’anteprima mondiale live di tale concept multisensoriale.  

 

John Foxx: “B-MOVIE (Ballardian Video Neuronica)” - Uscita:  14 Aprile 2014 Metamatic Records-Cargo Records 

 

john foxx bmovieCon “B-MOVIE (Ballardian Video Neuronica)” questa volta  a firma del solo Foxx (collaborazioni di Benge e S. D’Agostino) il collegamento con Karborn è ancora più stretto, dato che lo score è posto a commento di un cortometraggio di ispirazione ballardiana di cui è autore il citato  video artista. Trattasi di una raccolta dalla singolare struttura concepita come doppia sequenza di brani identici: nella prima (B-MOVIE) le tracce risultano sfumate da particole rumoristico ambientali e si succedono senza soluzione di continuità; nella seconda (Ballardian Video Neuronica), i brani sono singoli,  separati gli uni dagli altri con l’aggiunta della traccia Dashboard Melt. Oltre ad una John-Foxx-770produzione più accurata, il dischetto si fa apprezzare per la varietà dei temi e la corposità dei beat. Spicca per la meccanicità disarticolata delle tessiture ritmiche la maestosa Geometry, Collision and Coincidence; mentre Crash Course si fa amare per l’avvolgente andatura electrodance (tra Moroder e New Order). Così “metamatica” invece risulta Disaster Series, efficace riaffermazione da parte di Foxx  dei propri domini sonori al pari della già citata Dashboard Melt, ventosa cavalcata di sequencers e scansioni pneumatiche. In definitiva, entrambi i titoli, per quanto destinati ad una fruizione per immagini, ci raccontano una volta di più della inesausta dimensione creativa di John Foxx: quella di un meta-universo elettronico che sa auto riprodursi in costante ispirazione. Con il talento di un Quiet Man che non spegne mai le tastiere.

Voto: 7/10
Marco Prina

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