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18 Settembre 2016 , ,

Thalia Zedek Band EVE

2016 - Thrill Jockey Records
[Uscita: 19/08/2016]

Stati Uniti   #consigliatodadistorsioni     

 

zadek 409_1600Thalia Zedek pubblica un nuovo album a distanza di tre anni dall’ottimo “Via”. Dopo le iniziali esperienze con il post-punk degli Uzi (1986) e con l’experimental-noise dei Live Skull (1987-1990), nel 1991 Thalia dava vita, insieme a Chris Brokaw dei Codeine, ad uno dei progetti più interessanti del rock alternativo degli anni novanta, quei Come caratterizzati da un blues-noise sofferente e particolarmente ruvido. L’esperienza dura quattro album per concludersi alle soglie degli anni duemila ed aprirsi ad un progetto solista che dura tuttora. Era forse arrivato per Thalia il momento di fare i conti con il proprio passato.  “Been Here And Gone” (2001) è l’immagine di una esistenza che si è trascinata tra disillusioni e rassegnazioni. Era finito il tempo della rabbia, le emozioni si erano trasformate in intimità, attraverso le quali Thalia ripercorreva la propria vita, descrivendo un mondo circostante fatto di solitudini e disincanti, ossessioni e tormenti. Il suo folk-blues si era trasformato in una nuova estetica della malinconia e della disillusione.

thaliaEve” è certamente uno dei lavori più completi della musicista di Boston. Eva è la donna che dopo aver ceduto al male è costretta a vivere nel dolore e nella sofferenza. Ma a differenza dei lavori precedenti, la voce rauca ed il blues sporco di Thalia si aprono a forme nuove di riscatto e di redenzione. Lo si percepisce sin dalla prima Afloat, che descrive la voglia di rimanere sempre in piedi nonostante tutto. Se vi sono momenti di rassegnazione, questi compaiono in 360° e nella malinconica By the Hand, mentre la Thalia-Zedek-Band-by-Tamara-Bonn-700x467successiva Illumination e soprattutto la splendida You Will Wake, si sviluppano come preghiere che servono a contrastare l’oscurità e ritrovare la forza interiore, a risvegliarsi e rinascere. La caducità e l’indifferenza della vita è descritta nell’altrettanto suggestiva Not Farewell, nella quale il blues si dilata in forme particolarmente estese e minimali. Esiste sempre una possibilità di riscatto: il folk di Try Again e la conclusiva All I Need lo dimostrano. 

Voto: 7/10
Felice Marotta

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