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4 Gennaio 2024 ,

Lalalar En Kötü Iyi Olur

2023 - Bongo Joe Records
[Uscita: 08/09/2023]

Secondo lavoro in 14 mesi per il vulcanico trio turco Lalalar che,se possibile, con questo suo "En Kötü Iyi Olur" radicalizza ancor di più il suo vulcanico sound, una miscela originale fra le nuove forme del rock anatolico di Gaye Su Akyol e Altin Gün, la trance pischedelica di Baba Zula e il rap, l’elettronica, l’industrial e la dance. Il risultato è un disco che sprizza energia da tutti i solchi, espressione di uno spirito ribelle e di una radicale avversione alla situazione politica attuale e turca in particolare. Il titolo che potremmo tradurre con “le cose migliorano quando peggiorano” a indicare il loro spirito battagliero, non rassegnato dei tre musicisti, che del resto sono stati molto attivi nelle lotte che hanno attraversato il loro paese in questi anni tormentati. Per indicare il genere dei Lalalar abbiamo indicato 'Anatolian rock' per indicare le profonde radici che il gruppo mantiene con il rock della penisola turca che hanno attualizzato e miscelato con altri generi come l’elettronica e l’hip hop. In alcuni momenti risuoneranno le note del suono psichedelico degli Altin Gün o lo stile fiammeggiante e barocco di Gaye Su Akyol, due dei nomi che stanno riportando la musica dl Bosforo all’attenzione degli appassionati, ma anche la carica energica delle ballate grunge dei Duman. Ma in generale i Lalalar si muovono in una direzione diversa, la loro musica è più diretta e su di essa la cultura hip hop è l’influenza prevalente, lo si sente sia nel ritmo veloce, nei beat e nello stile del canto, stessa cosa per l’uso di campionamenti e dell’elettronica. Avucunu Yaliyor apre il disco e colpisce subito nel segno con il canto rap di Ali Güçlü Şimşek capace però di dare un’intonazione melodica tipicamente turca a un testo di protesta contro il perpetuarsi delle disuguaglianze, splendide le linee sinuose della chitarra. Grejuva si tinge di tinte gotiche cui il sax frenetico dà coloriture psichedeliche irresistibili, Ayni Bokun Mavisi ha un canto melodico e malinconico in contrasto con beat nervosi, mentre la successiva Hem Evimsin Hem Cehennemim si lega al pop turco per devastarlo prima col funk e poi con angosciosi rumorismi. Con Sekerleme i ritmi da disco si fanno irresistibili i bassi pulsano e il sax crea serpentine acide, prima che in Göt folk anatolico e urgenza rap trovino un sorprendente matrimonio. Con Yaşamaya Bahane Ver i Nostri ci rimandano alla miglior tradizione pop turca, quella di Bariş Manço per intenderci, una canzone melodica, cupa del resto il titolo è traducibile con «datemi una ragione per vivere», Yarin Yokmuş Gibi ci riporta ai toni più battaglieri e la conclusiva Serüven 101 sorretta da un ammaliante riff del sax ci mostra il lato più riflessivo della band. Il crossover turco dei Lalalar con i suoi testi politici aggressivi e sarcastici, non necessita della conoscenza del turco per intuirne il carattere oppositivo e ribelle, con gli efficaci e creativi arrangiamenti in grado di far convivere felicemente stili e ispirazioni diversi, con uno stile canoro fra hip hop e tradizione, riesce a catturare la nostra attenzione e al tempo stesso funzionare benissimo sia come colonna sonora in una lotta di strada che per una serata dance.

 

 

Voto: 7.5/10
Ignazio Gulotta

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