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27 Agosto 2012

Mùm EARLY BIRDS

2012 - Morr/Goodfellas
[Uscita: 9/07/2012]

Mùm “EARLY BIRDS”  Da almeno due decenni è la Scandinavia a dettare la strada in fatto di musica pop: pensiamo all'importanza dei norvegesi Motorpsycho, o dell'islandese Bjork, vero personaggio simbolo del terzo millennio. È proprio l'Islanda ad averci regalato una serie di gruppi che, forse anche per l'immagine fatata che ha questa terra, colpiscono l'immaginazione dell'ascoltatore con musiche che conservano un sapore insieme infantile e arcano. Oltre a Bjork e Sigùr Ros abbiamo Hjaltalin, Seabear e molti altri, tra cui i più validi sono senz'altro i Mùm. Partiti con un'elettronica bucolica nella scia dei Boards Of Canada, ottimo esempio l'album “Finally we're no one”(2002), con bella copertina a libretto, nel 2009 ci regalano una bellissima raccolta di canzoni gioiose e malinconiche, “Sing along to songs you don't know". Questo “Early birds” è, come il titolo potrebbe suggerire, una raccolta di materiali rari registrati nel secolo scorso (fa un po' impressione dirlo...), prima del debutto in full lenght “Yesterday was dramatic, today it's ok” uscito nel 2000, ovvero un Ep del '98, "Stefnumót Kafbátatanna", e vari demo. La formazione iniziale comprendeva i soli Örvar Þóreyjarson Smárason e Gunnar Örn Tynes, a cui si aggiungono dopo un anno le gemelle Valtýsdóttir, note anche perché immortalate sulla copertina del quarto album di Belle and Sebastien.

 

 

L'iniziale Bak  þitt er sem rennibraut mostra le molte anime del gruppo: moog pastorale, accenni di drum'n'bass, rumorismi vari. Brani come Gingurt azzeccano un bel riff di tastiere e si ascoltano molto volentieri. L'inedita Hvernig á að særa vini sína è cantata e ricorda i conterranei Sigùr Ros (all'epoca ancora sconosciuti da noi) nelle vocalità diafane. È il pezzo più pop dell'album e sfoggia una chitarra inusuale per il gruppo, singolo ideale, chissà perché all'epoca non è stata pubblicata. C'è anche qualche pezzo noiosetto, come Mùm spilar la la la, che poteva anche rimanere inedita. La musica dei Mùm ha sempre qualcosa di casalingo, di apparentemente casuale che la rende affascinante. Però un rilievo che si può fare, a loro come ai loro colleghi, è come la musica elettronica sia facilmente databile: suoni di questo tipo nel 1998 erano senz'altro all'avanguardia, oggi sembrano invecchiati. Nel complesso i brani sono gradevoli e mostrano intuizioni melodiche e ritmiche spesso coinvolgenti, ma non ancora incisive come nei dischi sopra citati, che si possono considerare le opere della maturità e sono quelle imprescindibili per chi non conosca già i Mùm e volesse scoprirli. Disco carino ma per completisti. 

Alfredo Sgarlato

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