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Filastine & Nova DRAPETOMANIA

2017 - Post World Industries
[Uscita: 28/04/2017]

Spagna-Indonesia    #consigliatodadistorsioni

 

Non è world music, anche se non è difficile cogliere qui e là suoni contaminati da differenti tradizioni musicali, ma è il suono, il rumore che arriva da un mondo inquieto e tormentato, nel quale sembra sempre più difficile mantenere quel senso di umanità che dovrebbe legare fra loro i destini umani, e nel quale diventa arduo perfino distinguere il giusto dallo sbagliato (Perbatasan). “Drapetomania” è disco nomade in senso letterale, infatti le registrazioni sono avvenute in diversi luoghi del mondo che ne hanno fortemente influenzato suoni e direzioni. Da una nave di legno nell'Oceano Indiano a una tenda nel Sahara, ai quartieri popolari di Barcellona, fino alla famigerata Giungla di Calais, dove è nato Perbatasan, uno dei brani di maggior impatto del disco, registrato in una cella di un ex campo di espulsione.

 

Un disco contro i confini, contro le limitazioni che la società pone alla libertà degli esseri umani, prima fra tutte quella di muoversi, perché limiti e confini sono lì per essere attraversati, superati. Ma non solo musica, video e danza accompagneranno gli spettacoli dal vivo e intanto il consiglio è di guardare la suite Abandon, la serie di quattro video (The Miner, The Cleaner, The Salarymen, The Chatarreros) il cui tema centrale, la liberazione dalla schiavitù e dall'alienazione del lavoro, sia esso in miniera, in un ufficio, a pulire gabinetti o a raccogliere rottami, è rappresentato anche attraverso la danza e le formidabili e sconvolgenti immagini. Fuggire da un destino infame, la drapetomania del titolo è infatti una malattia mentale diagnosticata dalla medicina nel XVIII secolo per indicare la fuga dello schiavo, concepibile per il colonialista appunto solo come follia.

 

Ma dato che “Drapetomania” è prima di ogni cosa un'opera musicale, quel che fa il compositore e produttore di base a Barcellona, anche se nato a Los Angeles e fondamentalmente nomade, Grey Filastine, insieme alla cantante indonesiana Nova Ruth, è proprio il tentativo di superare gli steccati musicali e di rielaborare influenze provenienti da diversi luoghi e culture del mondo per dare vocea chi vive ai margini del luccicante mondo 2.0. Con loro suonano musicisti provenienti da varie latitudini e la strumentazione è ricca, elettronica, piano, sitar, violoncello, ukulele, accordion e altri arricchiscono la gamma espressiva e le coloriture ipnotiche dei vari brani. Presenza determinante per l'ottimo risultato del disco è anche quella di Nova Ruth, partecipe anche alla scrittura di cinque brani, la cui voce profonda di stampo soul fornisce una prova superba fra lirismo, lo splendido duetto con Jessica Kenney in Fenomena, melodici gorgheggi dal sapore nostalgico (Perbatasan), melodie orientali e nord africane (Chatarreros), sperimentalismi (The Miner, Matamata), romanticismo accorato (Senescence), riuscendo a dare al disco la forza e la consapevolezza di chi non si arrende allo status quo, ma si sente parte di un'umanità che non vuole essere ridotta solo a strumento del profitto. 

 

Voto: 7,5/10
Ignazio Gulotta

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