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22 Giugno 2015 , ,

Metallic Taste Of Blood DOCTORING THE DEAD

2015 - Rare Noise Records-Lunatik
[Uscita: 25/05/2015]

Italia-Australia-Stati Uniti    #consigliatodadistorsioni     

 

metallic CoverA tre anni di distanza dall'esordio omonimo Metallic Taste Of Blood tornano alla ribalta con l'album “Doctoring the dead”, presentandosi con una line-up per buona parte rinnovata. Per la realizzazione di questa seconda fatica discografica accanto al perno storico del progetto  Eraldo Bernocchi  - apprezzato chitarrista e produttore nonché abile remixer e cofondatore dei Sigillum-S - trovano posto il musicista australiano Colin Edwin, basso storico dei Porcupine Tree di Steven Wilson, e Ted Parsons, drummer statunitense già membro di formazioni storiche dello scenario post-punk di fine anni settanta come Swans e Killing Joke. Degna di nota risulta essere anche la presente in studio di registrazione del tastierista inglese Roy Powell, special guest in tre brani del disco. Registrato ai Faust Studio di Praga e masterizzato da Mike Fossenkemper negli States Doctoring the dead si presenta come un poliedrico itinerario strumentale, naturale sequel dell'opera prima, all'interno del quale è possibile individuare una valida miscela di ingredienti frutto del notevole retroterra tecnico ed artistico del talentuoso trio  Bernocchi-Edwin e Parsons. Gli otto capitoli della track-list spaziano inesorabilmente tra risonanze di matrice prog-metal, ritmiche dub ed atmosfere elettro-ambient, originando una difficile catalogazione di genere del progetto.

 

L'apertura è affidata alle trame sinistre e profonde delle chitarre di Ipsissimus, mentre decisamente più luminosi appaiono i riff della sei corde nella successiva Pashupati, sebbene puntualmente siano avvicendati ed inghiottiti da aggressivi giri distorti. In Synthetic tongue precise linee di basso avanzano in un aurea dondolante tra tessuti metallic-band-1075x778ambient e riverberi prog-metal. Nella compassata title track sono le evoluzioni elettroniche ad interferire con latenti distorsioni metalliche. Echi post-rock caratterizzano i soffici battiti di Blind voyeur così come sono pulsazioni confuse ed ossessive a muovere le trame di Day of bones. Murder Burger si rileva l'episodio chiave del disco; il regolare e granitico tocco di Edwin è affiancato nel suo incedere da vigorose e caotiche evoluzioni elettriche e sono solamente i tempi di pausa dettati da un secco quanto lentamente inesorabile drumming a permettere l'apertura ad arpeggi puliti e misurati in una alternanza sonora che suscita affanno e distensione. Il sigillo risolutivo è affidato alle atmosfere diffuse e ai bagliori distorti di The death of a pan, allucinato epilogo del disco. Nonostante le molteplici sfaccettature delle sue sonorità, sagomate dalla costante presenza di eterogenei elementi di ispirazione e contaminazione,  Doctoring the dead mantiene per l'intero arco della sua durata un accattivante ed originale equilibrio narrativo. Le consolidate doti tecnico-compositive  del talentuoso e navigato ensemble musicale capitanato da Bernocchi emergono spontaneamente dalle pieghe più ardite dell'opera, a riprova di come esperienza e talento siano essenziali virtù dalle quali è impossibile prescindere nella concretizzazione di valide produzioni. E questa, senz'altro, dimostra di esserlo.   

 

Voto: 7/10
Alessandro Freschi

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