Migliora leggibilitàStampa
21 Dicembre 2012 , ,

AA.VV. WELCOME BACK TO THE EIGHTIES COLOURS

2012 - Psych-Out Records
[Uscita: 17/10/2012]

Welcome Back to the Eighties Colours, Psych-Out Records# Consigliato da DISTORSIONI

 

E’ uscito, dopo una lunga gestazione, l’album “Welcome Back to the Eighties Colours”, curato da Roberto Calabrò, giornalista e critico musicale, e ideato da Lodovico Ellena, fondatore della band vercellese Effervescent Elephants. Chi segue la musica garage e psichedelica, o l’ha seguita negli anni 80, non avrà bisogno di ulteriori presentazioni, ma per chi non c’era o si è perso qualche pietra miliare conviene spiegare che cosa sottende il titolo “Welcome Back to the Eighties Colours”. “Eighties Colours” è un album uscito nel 1985 per la Electric Eye Records, l’etichetta di Claudio Sorge, anche lui giornalista musicale, in quegli anni accanito seguace della musica garage e psichedelica che nella seconda metà del decennio ha avuto il suo apice anche in Italia e che affondava la sue radici negli anni 60. L’album raccoglieva il meglio della produzione italiana del genere, con band come i Sick Rose, i Party Kids, i No Strange, i Birdmen of Alcatraz, i Four by Art e altri. Un vero caposaldo per gli appassionati del genere, che ha poi avuto un secondo episodio nel 1987, “Eighties Colours vol. 2”, sempre per la Electric Eye e con una diversa selezione di gruppi, tra i quali The Ugly Things, The Sleeves, The Magic Potion, Pikes in Panic, Steeplejack.

 

Qualche anno fa, nel 2010, lo stesso Calabrò ha intitolato “Eighties Colours”, il suo libro dedicato a quell’epoca musicale, gli anni Ottanta del garage e della psichedelica, contribuendo ad associare, direi in maniera ormai permanente, tale definizione a quegli anni e a quella musica. Dunque “tornare ai colori degli anni 80” significa ripercorrere musicalmente quei sentieri neo-Sixties ma, con l’accortezza di evitare il rischio di mero revivalismo, l’operazione è stata ideata in modo originale e non pedissequo.  In “Welcome Back to the Eighties Colours” alcuni dei gruppi che hanno fatto parte della scena Neo Sixties italiana anni 80 hanno reinterpretato, secondo il loro stile e con la loro formazione attuale, i brani di altri gruppi dell’epoca. Il risultato è una bella raccolta di materiale tra il garage, il beat e la psichedelia che permette di fare un tuffo nel passato, pur rimanendo con i piedi ben saldi nell’attualità. D’altronde se qualcuno pensa che quell’epoca sia finita è perché non ha ben presente quello che succede nel sottobosco musicale italiano. Il neo-Sixties è stato anche a quei tempi, negli anni 80, un movimento decisamente underground, di nicchia, ma quel fuoco non si è mai spento. Molti di quei gruppi hanno continuato a suonare, altri si sono riformati di recente e tanti nuovi gruppi beat, garage e psichedelici sono nati nel corso degli anni fino a oggi.

 

E allora, per chi ama questa musica oggi,  per chi l’ha amata ieri e per chi non sa di cosa stiamo parlando e vuole cominciare a conoscerla “Welcome Back to the Eighties Colours” diventa un album imprescindibile. L’operazione in sé, nel suo complesso, è di grande interesse e l’album offre una panoramica rappresentativa del tipo di suoni che hanno colorato quegli anni 80, peraltro includendo, nel libricino che accompagna il cd, la discografia selezionata per ciascuna delle band partecipanti, che permette eventualmente di approfondirne la conoscenza. Non è nemmeno il caso di descrivere la track list brano per brano, gruppo per gruppo, o di commentare i singoli pezzi. Com’è ovvio, ci sono sfumature diverse in questi colori, livelli di intensità diversi e, di certo, ci saranno percezioni differenti da parte degli ascoltatori, ma la palette nell’insieme è senz’altro ben assortita.

Rossana Morriello

Video

Inizio pagina