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31 Dicembre 2013 ,

Bologna Violenta UNO BIANCA

2014 - Woodworm, Wallace Records, Dischi Bervisti/Audioglobe
[Uscita: 24/02/2014]

BV - Uno Bianca COVERIn uscita il prossimo febbraio, “Uno Bianca”, ultimo lavoro di Bologna Violenta, ovvero dal 2005 il polistrumentista Nicola Manzan: una sconvolgente colonna sonora di fatti di cronaca. Dai nomi assegnati alle diverse tracce è facile intuire di avere di fronte un concept album basato sugli atti criminosi e scellerati commessi tra il 1987 ed il 1994 dalla banda dei fratelli Savi. Una triste pagina di storia contemporanea che ha macchiato di sangue Bologna e l’Italia intera quella raccontata dalle ventisette tracce la cui breve durata rispecchia la tempestività con cui vennero commesse rapine ed omicidi a sangue freddo. L’assoluta nonchalance con cui furono uccise ben  ventiquattro persone è una singolarità talmente irreale da far sembrare i fatti di sangue provocati dalla banda della Uno Bianca più simili ad un’idea di Camilleri per un proprio libro, oppure ad una sceneggiatura per un poliziesco americano alla C.S.I. che realmente accaduti. L’album è dominato da un ricercato sound cupo ed aggressivo, un mix tra il noise ed il metal più pesante, che fa da colonna sonora perfettamente ai momenti salienti delle varie azioni perpetuate dalla banda. La tipica costruzione della canzone è lasciata morire in favore di brani brevi e concisi, caratterizzati da compressi ritmi di batteria che creano una sorta di muro sonoro memore del grindcore di fine anni ottanta alla Napalm Death,  accompagnato dall’atmosfera angosciosa creata dall’ ampio utilizzo di Manzan degli archi in ogni sequenza. Ascoltando le varie tracce  si può trovare uno stretto legame con la sequenza degli avvenimenti, così come vengono riportati all’interno degli atti processuali,  consultati da Manzan al fine di rendere, con un attento studio analitico, il lavoro il più accurato possibile. L’ultima fatidica traccia, 29 marzo 1998 – Rimini: suicidio Giuliano Savi racconta il caso  di Giuliano Savi, padre di Roberto, Fabio ed Alberto, suicidatosi ingerendo farmaci proprio all’interno di quell’automobile utilizzata dai figli in gran parte della loro carriera criminale. Trentasette minuti di musica:  un album eccelso, ma ostico.

 

 

Voto: 8.5/10
Andrea Ghignone
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