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9 Maggio 2014

Dilaila TUTORIAL

2014 - Negaziowana/Pitbellula/Audioglobe
[Uscita: 09/05/2014]

dilailaNuovo capitolo nella storia dell’incontro tra rock e canzone italiana. Stavolta è il momento dei Dilaila, giunti al quarto album in una carriera che dura ormai da sedici anni. Il gruppo guidato dalla voce di Paola Colombo non ha più le sonorità rock chitarristiche del primo album, ma propone oggi una scrittura sofisticata, che avrebbe fatto la gioia di grandi interpreti come Mina, Patty Pravo o Ornella Vanoni. L’iniziale Storia di una scema che diventò farfalla è una canzone straordinaria, con una qualità compositiva ineccepibile. Una canzone dalla melodia piana e ariosa, persino epica, come le migliori canzoni di Bruno Lauzi o Umberto Bindi, e un bel testo inneggiante alla rinascita dopo le avversità. Certo, il susseguirsi dell’album non si mantiene a questi livelli, ma sarebbe stato impossibile; però l’ascolto si mantiene più che piacevole per tutta la durata del disco. Altri brani sono piuttosto validi, vedi L’amore in fuga, possibile risposta italiana ad Anna Calvi corretta Gainsbourg. Oppure il valzer sixsties Non ci prenderanno mai, dal testo sottilmente politico (il personale è politico si diceva tanti anni fa), Se io fossi la notte, elegantemente americana, I mostri sotto il letto, acustica e ritmata, A caso (sto pensando a lui), perfetta hit per una nuova modette, Il gran sole di Hiroshima, pianoforte neoromantico prog e assolo di chitarra acustica.

 

Non troviamo invece citazioni della new wave, che invece sono forti in altri gruppi fondamentali del rock italiano di questi anni, che ci sembrano anche tutti innamorati di Belle and Sebastian, altra influenza che non troviamo nei Dilaila, un gruppo che vede negli anni ’60 il periodo di riferimento, anche per via della bella voce di Paola Colombo, perfetta per questo stile musicale. Rispetto ad altri dischi italiani ascoltati di recente, ad esempiodilaila quelli di Egokid o Nonvogliocheclara, ci colpisce il diverso stato d’animo che i Dilaila mostrano nei testi. Mentre quelli apparivano piuttosto depressi, qui abbiamo una diversa apertura verso il futuro, sebbene non manchi l’elemento di critica verso la società attuale, che prende sempre spunto dal personale o dal rapporto di coppia per estendersi al sociale. Sia chiaro però che questo non è un giudizio di merito ma solo una riflessione che il recensore deve fare. Un buon disco, che consigliamo a chi ama la musica pop intelligente e conferma che la situazione italiana almeno in campo musicale ci regala ancora qualche bel momento.  

 

Voto: 7/10
Alfredo Sgarlato

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