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22 Gennaio 2012

Cyber Society THE VISIBLE SPECTRUM

2011 - Tannen Records
[Uscita: 25/10/2011]

A fine anni Novanta mi sono ritrovata per caso nello studio di un musicista che non vedeva l’ora di farmi conoscer le meravigliose potenzialità di uno di quei programmi che si usano per fare registrazioni audio, per creare più tracce, per poter miscelare suoni di strumenti che non possiedi,  rumori a cui non avresti mai pensato; insomma per simulare in casa uno studio di registrazione “quasi” vero. Da allora i programmi si sono moltiplicati, cosi come le loro potenzialità.  Un tarlo mi si annidava nella testa: 'Ma allora chiunque con un computer e questo programma può fare il musicista!', dubbio che sicuramente non ho avuto solo io. Ma la risposta sarebbe arrivata con gli anni. Se un buon musicista studiando può diventare un discreto informatico, non sempre è vero il contrario.  Ecco, quello che i Cyber Society hanno appena sfornato, “The Visible Spectrum”, è un ottimo disco da informatici. Cyber Society sono: Francesco Beltramini, artista, ricercatore di suoni, laureato in Informatica, Master in Music Tecnology presso il London College of Music, passato da D.J.  e Tiziano Zattera, pianista (colonne sonore, musica ambient, new age, musica esoterica), e inoltre  autore e compositore, insegnante di musica, laureato in Jazz al conservatorio di Verona, master in musicoterapia.  "The Visible Spectrum"  spazia tra oscure atmosfere che sarebbero care a Isaac Asimov (Sinfonia, Trismegisto, Another world, FreeTibet) e composizioni da chillout di facile fruizione (Il Primo Volo parti 1 e 2, Hermes, Musicogeny, C12H17N204P). “The Visible Spectrum” ci è presentato come "un’opera di musica elettronica, all’interno della quale ogni frequenza e ogni suono sono stati analizzati, elaborati, meditati". Magari un po’ troppo di tutto ciò.

Marina Pinna
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