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14 Giugno 2017 , ,

Groove Squared THE GROUND

2017 - Gravity Groove --- 12” EP / Digital EP – 5 tracce – 37 minuti
[Uscita: 13/04/2017]

artworks-000198754005-se0w25-t500x500Ricapitolare oltre due decadi di produzioni, dj-set, organizzazione di eventi non è semplice, ma una cosa è certa: Groove Squared non è un nome sconosciuto ai seguaci della club culture. Dalle produzioni breakbeat della seconda metà degli anni ’90, passando per le contaminazioni con l’acid jazz degli anni ’00 fino ad arrivare alle ultime ipnotiche release edm degli anni ‘10, il dj-producer pugliese si è contraddistinto sempre per talento melodico e buona tecnica di produzione, arrangiamento e programmazione dei suoni. Due album (di cui uno in collaborazione con il jazzista pugliese Paolo Achenza) e sei singoli/EP per etichette quali la tedesca Trapez ltd e le italiane Kutmusic ed Engrave (tra le altre) sono il risultato di una quindicina di anni di lavoro in studio a nome Groove Squared, tralasciando altri tre album e varie apparizioni in compilation con altri pseudonimi negli anni precedenti all’assunzione dell’attuale denominazione. Il producer torna sulle scene con questo nuovo EP (dalla durata di un album), il terzo edito dall’etichetta elettronica milanese Gravity Groove.

Il lato A del 12” si apre con The Ground, che dà il titolo all’EP: una ipnotica traccia deep electro dai suoni notturni, ottima sia da ascoltare che da ballare. Segue la “Old School Mix” di The Ground, remix a firma Darren Price (membro dal vivo degli Underworld dal 2005, con produzioni soliste su Junior Boy’s Own e Mute Records) che esalta le componenti dancefloor del singolo, inserendo sonorità care ai fan del gruppo di Rick Smith e Karl Hyde.

 

squaredIl lato B si apre con Breathe, traccia future house ballabilissima e impreziosita dalla bella voce soul di Anita, che dà un tocco “deep” al brano: la vocalist accompagna il producer in tutte le sue release dal 2010 a oggi. Segue il remix della traccia precedente curato da Sam Pauli (co-fondatore dell’etichetta britannica house/techno Chapter 24 Records) che riesce a dare un’impronta più calda e ancora più house al brano, dilatando le voci, aggiungendo un insolito church-organ, i classici bongo houseggianti e rafforzando il beat: pur essendo una stratosferica traccia da club, la nostra preferenza va all’originale, con un sound più alieno e il un beat più moderato. Chiude il disco Howl, traccia più technoide e incisiva delle precedenti: qui Anita crea vocalizzi eterei (senza un testo ben preciso) che si sposano perfettamente con le soffici e fluttuanti sequenze analogiche dei synth, in contrasto con il beat glaciale e ipnotico di basso e batteria. Il merito di Groove Squared è quello di riuscire a essere convincente sia nell’ascolto a casa che nella prova in pista da ballo, creando brani non troppo commerciali, ma nemmeno troppo estremi, flirtando con la techno pur rimanendo sempre squisitamente melodico e riuscendo a trasportare l’ascoltatore in altre dimensioni. Tutte le tracce dell’EP sono qualitativamente di alto livello, senza riscontrare cadute di tono o riempitivi. 

 

Voto: 8/10
Diego Loporcaro

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