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2 Maggio 2017 , ,

Piccoli Animali Senza Espressione SVEGLIO FANTASMA

2017 - Sussuround-Goodfellas
[Uscita: 2/05/2017]

#consigliatodadistorsioni

 

Esattamente a tre anni di distanza dall'ultima fatica discografica, sotto la produzione artistica di Tenedle (al secolo Dimitri Niccolai, musicista fiorentino di stanza a Radio ARA Luxembourg) ritornano sulla scena i livornesi Piccoli Animali Senza Espressione con il loro terzo capitolo ineditoSveglio fantasma”. Preso in prestito il moniker dal titolo di un saggio del compianto David Foster Wallace, nel 2009 Andrea Fusario - un passato negli anni novanta da bassista e colonna portante dell'alternative band Virginiana Miller - ha gettato le basi del progetto P.A.S.E. usufruendo della complicità di Edoardo Bacchelli (voce), Filippo Trombi (chitarre) e Gianluca Pelleschi (liriche). Già dalla prova d'esordio “This incanto” (2012) affiorano le identificative velleità elettro-pop del combo che vengono regolarmente confermate nel successivo “Cerco casa vista Marte” del 2014, lavoro per il quale i P.A.S.E. godono della collaborazione di Robin Guthrie dei Cocteau Twins e dell'ex compagno di viaggio di Fusario, il 'virginiano' chitarrista Antonio Bardi.

 

Avvalendosi delle liriche di Annalisa Boccardi, “Sveglio fantasma” impernia i propri intenti narrativi nella descrizione di viaggi - più o meno reali - nello spazio-tempo alla ricerca di un proprio 'io' interiore, traendo spunto per il titolo dalla frase di Kafka «Svegli, camminiamo in PASEfoto1un sogno: fantasmi noi stessi di tempi passati» pronunciata a proposito del Golem di Gustav Meyrink. Undici tracce in scaletta caratterizzate da discreti orditi elettro, finemente intrecciati dalla timbrica melodica di Bacchelli tra le quali spiccano episodi quali In cammino, Luminoso (dedicata ai viaggi in Oriente di Kandisky e interpretata da Nabil Bey Salameh dei Radiodervish), Vicolo d'oro e La mia parte lagunare, suggestiva e malinconica foto di una Venezia anni trenta. Di sicuro impatto anche il delicato epilogo Traccie separate disegnato dal sensibile tocco del Maestro Mauro Grossi. Perennemente sospesa tra elucubrazioni sintetiche e visionari testi, questa terza prova a firma P.A.S.E. conferma l'ispirato estro di Fusario e dei suoi esperti soci, elargendo, nella sua minuziosamente ordinata dimensione sonora, ascolti che si rivelano, a ogni ulteriore passaggio, godibili e mai banali. Un concreto atto di maturità artistica. Luminoso per dirla alla maniera di questi desti fantasmi delle lande toscane. 

 

Voto: 7,5/10
Alessandro Freschi

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