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28 Marzo 2013 ,

I Ciuffis SENSAZIONI CIUFFOSE

2013 - Autoprodotto/Go-Down Records
[Uscita: 21/01/2013]

I Ciuffis – SENSAZIONI CIUFFOSE Devo confessare che sono partita già ben predisposta nei confronti di questo disco: un gruppo che ha un nome così simpaticamente ironico come i Ciuffis e che pubblica un album che si intitola "Sensazioni ciuffose", per di più su un cd con le sembianze di un vinile, mi mette subito di buon umore. Quando poi ascolto il disco, parte il primo pezzo e vengo assalita da uno tsunami sonoro di spumeggianti ritmiche rock'n'roll anni '50, il buonumore sale e continua a salire fino al decimo brano che chiude l’album. Sono divertenti, scanzonati e cantano tutti i pezzi in italiano i Ciuffis. Una scelta coraggiosa, soprattutto per un genere come il rockabilly, tradizionalmente associato alle sue radici profondamente americane, ma che in questo caso paga, aggiunge quel tocco di originalità e contribuisce a mantenere il tono ironico, poiché i loro testi si comprendono bene e divertono, proprio come le musiche. In realtà, cantano gli stessi temi dei loro colleghi americani, ovviamente, che i Ciuffis ben riassumono nel loro profilo facebook, elencandoli tra i loro interessi: "birra, vino, donne, musica, donne, birra, festa, vino, musica, r'n'r, donne, birra, punk, vino, festa, amici..." e così via. Un profilo facebook dal quale la loro simpatia e ironia trapela da ogni post e dal quale si ricavano altre informazioni sulla band, in attesa del completamento del loro sito web.

 

Sono giovanissimi i tre Ciuffis, hanno tutti un taglio di capelli con rigoroso ciuffo rockabilly – come ci si aspetterebbe - e provengono da Fietta del Grappa, in provincia di Treviso. "Sensazioni ciuffose" è il loro primo album, autoprodotto e distribuito dalla Go Down Records, a poco meno di due anni dalla nascita della band, avvenuta nell'estate del 2011. I brani dell'album esplorano largamente le sonorità anni ’50 ma vanno anche oltre questi confini, passando da soluzioni più tradizionalmente rockabilly nella prima parte, come in Questa filastrocca o in Jessica, a pezzi più tirati verso ritmiche punk, come Stinsetti, per poi avvicinarsi allo psychobilly nella seconda metà del disco, in brani come Una birra, Real-Mente, Diserterò. Tutte canzoni accattivanti, dal ritmo contagioso, che fanno ballare, per un esordio davvero promettente e soprattutto accompagnato dallo spirito giusto, quell’autoironia e quella voglia di divertirsi che dovrebbero essere alla base del rock’n’roll e che spesso invece le band, anche quelle appena nate, sembrano aver dimenticato.

Voto: 7/10
Rossana Morriello

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