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21 Dicembre 2012 ,

Pedalò SALE

2012 - Miacameretta Records/Fallodischi
[Uscita: 12 /11/2012]

Pedalò – “Sale” (Miacameretta Records, 12 Novembre 2012# Consigliato da DISTORSIONI

 

I Pedalò sono un trio di giovanissimi che arrivano da Napoli, suonano un punk hardcore fresco, energico e coinvolgente. La sapidità e la grinta sembrano essere la caratteristica più immediata dei 14 brani touch and go del loro primo album. Caratteristico power pop adolescenziale, impastato di entusiasmo, non-sense e istinto. Ricorda moltissimo l’irruenza e l’impellenza espressiva dei Descendents, Black Flag e Nofx: abrasività e ritmo, attitudine lo fi e melodia, rapacità e frenesia ma anche voglia di divertirsi e sdrammatizzare per riportare tutto su un piano di consapevole semplicità. Le allusioni burlesche dei titoli, le frenesie percussive, la velocità e la brevità dei pezzi snocciolati come alambicchi canzonatori e caciaroni ci riportano ad un lucido riduzionismo molto più ragionato di quanto sembri ad un ascolto sommario.

 

Della serie giochiamo con il grottesco e con le allusioni volgari, la buttiamo in caciara tra stramberie e scenografie naif ma il nostro manifesto parte da coordinate logiche ben stabilite. Sembra quasi che il gioco aleatorio e gli sketch illogici rimandino ad una concezione ‘brechtiana’ che tenta l’allegoria dell’irrazionale. Non si limitano all’urlo ormai inefficace né alla polemica reazionaria che maledice la politica e il sistema. I Pedalò tentano di tracciare un bozzetto al “Sale” che amplifica i contrasti di rosa da una prospettiva di disincanto. Vogliono sfogliare l’album dei ricordi per attingerne solo la parte spensierata ma sono consapevoli delle sfumature. Vogliono sentirsi raccontare la stessa favola a cui di volta in volta tocca a loro dare un’interpretazione diversa. Vogliono coltivare il sole nella loro spiaggia arty per far sì che la desolazione non contagi l’immaginario. Ne fuoriesce un sarcasmo mordace ed esilarante, riff e ritornelli briosi, epilessia orecchiabile.

 

Manigoldi mal riusciti è metronomica e cerebrale nella ritmica, corrosiva nel testo. Tuffi in alto mare concentra invece nell’unica frase del testo e nei suoi 54 secondi la metafora dell’essenzialità caustica. Una power ballad dai toni più ombrosi è Dietro mentre Polluzione Notturna, Il giardino dei Tenti Ranieri, Tu sei bellissima, pur risultando reiterate nella formula proposta, tendono a diluire e smorzare l’impellenza strumentale. Nel complesso il lavoro è godibile e arioso pur ricorrendo a formule ben note. Pecca forse di una certa ripetitività di costruzione che ne affievolisce l’originalità di intenti espressa sia nei testi che nella frantumazione dei tempi invero assai efficace e dinamizzante. Unico tocco che rompe le righe è la intro molto liquida di Deo gratias testiculos habet che guadagna consistenza con magistrale armonizzazione sul finale. Tuttavia, disponendo di un Pedalò siamo fiduciosi che sapranno guadagnare buon terreno. Disco scaricabile in free download dal sito di Miacameretta o acquistabile per pochi ‘euri’.

Romina Baldoni

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