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14 Dicembre 2014 ,

Novellino-Rosi-Mazurek-Barnes OBJECTS IN MIRROR ARE CLOSER THAT THEY APPEAR

2014 - Discreet Records-LP Limited Ed.
[Uscita: 15/11/2014]

# Consigliato da Distorsioni

novellino CoverNell’agosto del 2013, Attilio Novellino e Saverio Rosi hanno effettuato una serie di registrazioni ambientali presso una delle più antiche e suggestive fabbriche/museo presenti in Italia, il Lanificio Leo di Soveria Mannelli (CZ). L’anima di questo disco, la sorprendente emotività che lo rende pulsante e vibrante si ritrova proprio nello stridore insolito generato dalla tecnologia che sonda il tempo e lo spazio. La tecnologia di macchinari di fine ottocento con le timbriche ferrose e cigolanti e la tecnologia del digitale che battendo in questo terreno cerca di filtrare il linguaggio della macchina captando pulsioni di vissuto, dando suono ai ricordi, alle sensazioni, alle suggestioni. Una funzionalità messa al servizio delle emozioni e dei sentimenti più reconditi, un interiore intimo rievocato da palpitazioni metalliche e da sibili futuristici. Un gioco dei contrasti davvero interessante. Le due suite del disco: Mirrors e Objects sono in realtà un racconto in crescendo dell’incanto evocativo di un luogo. I campionamenti, successivamente rielaborati e filtrati in digitale, sono stati amalgamati in una continuità omogenea da cui scaturisce un linguaggio di grande intensità. 

 

Rumori industriali sferraglianti e impulsi robotici e spastici che si dilatano, si stratificano e si ricompongono in un’armonia pastosa e vischiosa che accorda in una danza primitiva e corale spigolosità e morbidezza, smarrimento, stasi apneica e sferzate di nervosa, rosienergica, passionale umanità. Di grande effetto anche gli sparuti inserti strumentali che quasi ci rappresentano un immaginario sipario teatrale che copre una serie di allestimenti scomposti che nel loro brulicante fervore cercano di darsi spessore e compattezza. Questo senso di attesa e di incompiuto che deve svelarsi aleggia per tutti i quarantuno minuti del disco facendoci immaginare di volta in volta preludi diversi, narrative diverse, sempre adattabili al nostro stato d’animo e al nostro sentire. Difficile trovare un’elettronica con cromatismi tanto vermigli e sinusoidalità tanto sanguigne, a riprova che la buona elettronica può toccare vertici espressivi ineguagliabili. Merito anche del tocco analogico e della creatività sperimentale degli altri due componenti: Rob Mazurek alla cornetta e Tim Barnes alle scosse percussive con oggetti improvvisati. Merito di un dialogo riuscito tra potenzialità dell’uomo e del digitale a suo servizio.

 

Voto: 8/10
Romina Baldoni

Audio

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