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5 Giugno 2018

Emanuele Cisi NO EYES: LOOKING AT LESTER YOUNG

2018 - Warner Music Italy
[Uscita: 25/05/2018]

'No eyes' era l'espressione usata nel suo personale slang da Lester Young e stava a significare il non guardare, il non porre attenzione a determinate cose in superficie. Da questa idea e da questa espressione un altro sassofonista, contemporaneo torinese, Emanuele Cisi, rende il proprio personale omaggio a Lester Young, da tutti conosciuto e chiamato anche con il nome di Prez, diminutivo di President. Il concepimento di questo album nasce e ruota attorno alla poetica del Lester visionario; quant'anche infatti siano presenti diversi standard che Lester amava suonare, qui la musica sembra più essere ispirata dalle parole che sono venute fuori dalla sua vita più che al suo grande stile artistico. Il primo attacco è subito al tema di These Foolish Things, ma in verità il brano è un altro, quello che dà il nome all'intero lavoro, composto dallo stesso Cisi sull'armonia di These Foolish Things e con le parole su di essa ritagliate, ispirate alla vita di Lester e cantate da Roberta Gambarini. La vocalist compare in altri quattro brani, tra cui il successivo Lester Left Town che Wayne Shorter dedicò a Lester quando morì e Presidential Dream, il sogno del Presidente Prez, per ritornare all'ispirazione del Lester visionario, composta insieme da Cisi e dalla Gambarini. Non poteva inoltre mancare Goodbye Pork Pie Hat di Charles Mingus, perchè oltre al titolo di denuncia satirica nei confronti di un senatore americano dell'epoca la composizione era nata anche con il differente titolo Theme for Lester Young, anche questa cantata dalla Gambarini con un racconto della vita di Lester.

 

Tra gli altri musicisti presenti in questo lavoro Dino Rubino al piano, ma anche al flicorno che gioca un ruolo di primo piano in Tickle Toe dello stesso Lester, Rosario Bonaccorso al contrabbasso e il sempre fluido Greg Hutchinson alla batteria, che accompagna in duo Cisi nella ricercata scarna riproposizione del brano orchestrale di Count Basie, Jumpin' at the Woodside, anche questo rappresentativo dell'epoca di Young quando faceva parte dell'orchestra di Basie. Il brano che maggiormente ci restituisce la continuità artistica del tempo trascorso tra Lester Young e Cisi è Prezeology, composto dal secondo sul solco lasciato dal primo. Quindi tre grandi standard sempre interpretati da Lester e tra i suoi preferiti, Easy Living (se ne ricordi quella assieme a Billie Holiday), These Foolish Things (stavolta quella originale) e That's All, ai quali si ricollega la famosa immagine di Lester che imbraccia il sassofono tenendolo inclinato rispetto al piano del proprio busto con la testa che segue l'inclinazione dello strumento. Il disco si conclude con un epilogo di un minuto e mezzo nel quale i fiati (sax e flicorno) accompagnano con il tema di Young, Jumpin' With Symphony Sid, la voce dello stesso Young nelle brevi frasi ritagliate da una sua intervista del 1959, a evidenziare la pari importanza delle parole con la musica. 

 

Voto: 7/10
Sergio Spampinato

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