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16 Febbraio 2013 ,

Modena City Ramblers NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE

2013 - Mescal/Mc Records
[Uscita: 5/02/2013]

Modena City Ramblers Niente di nuovo sul fronte occidentale 2012 Mescal/Mc RecordsI Modena City Ramblers, noti anche come MCR, sono un gruppo attivo da oltre 20 anni e sono il gruppo di combat folk più amato dalle nuove generazioni. Hanno un seguito di ammiratori sparso in tutta italia che li segue con devozione e non manca mai un appuntamento, che si tratti di uscite discografiche o di spettacoli live. E' proprio in occasione dei loro scatenati live-acts che il gruppo da il meglio di sé, coinvolgendo gli spettatori in sfrenati balli con divertimento e godimento assicurato. Agli inizi, diciamo verso la fine degli anni 70', passato il ciclone punk The Clash, sterzarono decisamente per una forma di rock più ragionata, sempre politicizzata, ma con contaminazioni reggae e songs diversamente strutturate dai primordiali assalti rabbiosi. Sull'onda emozionale di capolavori come London Calling e Sandinista! anche in Italia si cominciò a vedere la band di Strummer/Jones quale modello da imitare. Tra i primi gruppi ci furono The Gang, a volte sfacciatamente simili nel suono, poi a ruota molte altre bands tra cui i MCR. Il termine combat folk inutile dirlo è ripreso dal disco dei Clash Combat Rock (1984), ed oltre ai MCR sono da segnalare altre note realtà nazionali come Casa del Vento, Bandabardò, Martinicca Boison e Marcante di Liquori anche se non tutte smaccatamente politicizzate come i nostri modenesi. Sulla sincerità ed inclinazione politica dei MCR non ci piove, del resto dopo la scomparsa del grande Augusto Daolio dei Nomadi ed il naturale declino dello storico gruppo di Novellara sembrano proprio loro quelli destinati a raccoglierne la pesante eredità ideologico-musicale.

 

Il nuovo disco esce a breve distanza dal precedente "Battaglione Alleato" dell'anno scorso che narrava di un episodio della seconda guerra mondiale. "Niente di nuovo sul fronte occidentale"  è addirittura un doppio disco in studio, fatto abbastanza raro da noi in tempi di cd, anche se i Verdena con "Wow" avevano fatto la stessa cosa nel 2011. Il titolo riecheggia il grande romanzo del 1929 di Erich Maria Remarque ambientato nella Germania della Prima Guerra Mondiale. I MCR mettono al solito  un sacco di carne al fuoco, anche troppa a mio avviso. L'inizio con la title track Niente di nuovo sul fronte occidentale è molto promettente, una vivace e trascinante canzone che immaginiamo richiestissima e ballatissima negli spettacoli del tour che seguirà l'uscita del disco. Procediamo con altri 4 o 5 pezzi dopo i quali la voglia di premere il pulsante stop cresce impazientemente. Si parla di temi di attualità come la Primavera araba - E' primavera - trova posto anche una canzone dedicata a Federico Aldrovandi, il giovane diciottenne massacrato dalla polizia nel 2005, il pezzo è la La luna di Ferrara, magari il tono scanzonato non giova certo ad una canzone che avremmo preferito più intensa e drammatica. Un bel gesto nelle intenzioni ma purtroppo rappresentato male. Modena City Ramblers Niente di nuovo sul fronte occidentale 2012 Mescal/Mc RecordsPeccato. I MCR parlano di argomenti scottanti e sono politicamente allineati sulla sponda giusta ma la loro scarsa  vena compositiva, ormai inaridita da tempo, fa sì da rendere vane le loro buonissime intenzioni. 

 

La voce del generoso Davide Morandi alla lunga fa assomigliare le canzoni una all'altra ed un ipotetico ascolto random confonderebbe le carte a qualsiasi ascoltatore. Il guaio è che non ci si può fermare dopo i primi nove pezzi del primo cd chiamato "Niente di nuovo", e titolo non poteva essere più esatto, perché un intero secondo album è lì ad aspettarci ed arrivare alla fine diventa un impresa solo per i fans più accaniti ed innamorati della band. Il secondo disco, "Sul fronte occidentale"  nelle intenzioni della band sarebbe quello più tradizionale mentre il primo disco era quello più elettrico ed aggressivo. Questa è anche l'unica spiegazione del perché l'album nonostante duri sotto gli 80 minuti sia uscito in doppio cd invece che come disco singolo. Per fortuna la Mescal ha pensato bene di metterlo in vendita a soli 12 euro. Qui si parla del boia Pinochet, della famosa Coppa Davis vinta dall'Italia in Cile nel 1976, il brano è Due magliette rosse, bello il testo, la canzone invece è la solita che ascoltiamo ormai da anni dei MCR. Solo quando il ritmo rallenta il gruppo si dimostra capace di qualcosa di diverso, è il caso di Il giorno che il cielo cadde su Bologna, sulla strage del 1980, ed Afro due ballate drammatiche di grande intensità. Due bagliori che illuminano parzialmente un debole disco.

 

 

La sensazione è la stessa provata all'ascolto dei primi dischi dei Nomadi senza Augusto Daolio, con il povero Danilo Sacco chiamato al compito ingrato di succedere ad un così Modena City Ramblers Niente di nuovo sul fronte occidentale 2012 Mescal/Mc Recordsgrande personaggio. Morandi a tratti ha quel timbro vocale, è spesso più vicino al reading che al cantato. Ottimi ed ispirati versi, di grande attualità e politicamente impegnati vanificati da canzoni senza nerbo e che rapidamente stancano/sfiancano anche il più paziente ascoltatore. Un vero peccato. Un' altra famosa band gravitante anch'essa nell'Appennino tosco-emiliano, aveva di partenza la stessa attitudine pseudo-comunista  dei MCR. Sto parlando ovviamente di Giovanni Lindo Ferretti e delle sue varie incarnazioni con sigle quali CCCP, CSI e PGR. Loro componevano delle grandi canzoni, sarebbero stati pure i migliori in Italia dagli anni novanta in poi, peccato che il Ferretti stesso con la sua conversione religiosa-leghista ha chiarito poi che ci stavano prendendo tutti per le mele e che per leggere di storie vere di antifascismo e partigiani era meglio recuperare i libri di storia delle medie. Per adesso non ci sono questi rischi con i MCR. "Niente di nuovo sul fronte occidentale"  darà sicuramente il meglio di sè nell'esecuzione live, qui intanto strappa una striminzita sufficienza solo in virtù delle buone intenzioni di partenza, ma non ce ne approfittiamo troppo ragazzi, la prossima volta non saremo così generosi e tolleranti.

Voto: 6/10
Ricardo Martillos

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