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17 Gennaio 2017 ,

Baustelle L’AMORE E LA VIOLENZA

2017 - Warner Music Italy
[Uscita: 13/01/2017]

Baustelle_album_coverEsce con il settimo album in studio, "L'Amore e la Violenza", la storica indie rock band italiana (Montepulciano, SI) composta da Francesco Bianconi (voce, chitarre, tastiere), Rachele Bastreghi (voce, tastiere, percussioni) e Claudio Brasini (chitarre), cui si aggiungono dal vivo anche Paolo Inserra (batteria), Alessandro Maiorino (basso) ed i fiatisti Roberto Romano e Paolo Raineri. A ben 17 anni dal disco di esordio, i Baustelle tornano con un disco di 12 brani (in realtà 10, più due brevi intermezzi strumentali) nei quali, per la prima volta nella loro lunga carriera, scelgono di non abbandonare i territori musicali già esplorati in passato, ma di mettere semplicemente insieme una serie di composizioni senza un forte nesso logico l'una con l'altra. Pop rock d'autore chiaramente ispirato ai lavori di Franco Battiato ed agli arrangiamenti che Giusto Pio realizzava per lui nei primi Anni '80. Anche nei testi, è evidente una maggiore attenzione per temi politici, visti e raccontati in una prospettiva meno soggettiva, personale e più legata ai fatti; per la band è un ulteriore elemento di rottura rispetto al passato. Una fetta significativa di fan sembra non aver gradito la brusca sterzata dalla complessità di dischi come "Amen" (2008), "I Mistici Dell'Occidente" (2010) e, soprattutto, "Fantasma" (2013).

Benchè  sia il più orecchiabile e commerciale di tutti i lavori della band, privo di quella struttura concept presente in diversi album precedenti, è un buon disco, intenso e ricco di composizioni interessanti. Il Vangelo Di Giovanni è un brano che Battiato avrebbe potuto baustellebenissimo includere così com'è nel suo album "Come Un Cammello In Una Grondaia". Molto bello anche il singolo estratto, Amanda Lear, in cui forse i Baustelle toccano le più alte vette di lirismo in questo disco. Betty è forse il brano che meglio rappresenta il vero intento, in realtà ambizioso, di questo disco: riproporre in chiave contemporanea la grande musica italiana d'autore degli Anni '70. Eurofestival, in gran parte cantata dalla Bastreghi, riporta alla mente le composizioni che Battiato scriveva per Alice trent'anni fa ma: stiamo parlando di una similitudine nelle atmosfere, nelle tematiche dei testi, nello stile. La Musica Sinfonica è un altro pezzo molto interessante, non tanto per l'arrangiamento ‘disco’ decisamente rétro, quanto per il suo accostamento con l'intensità dei testi cantanti dalla Bastreghi, alla sua migliore prova vocale nell'album. Alla stessa categoria appartiene anche La Vita.

Baustelle_official_photoLepidottera recupera sonorità elettroniche, alternate ad altre più lounge con testi più intimisti e leggeri: è forse la cosa "meno Baustelle" mai ascoltata, insieme a L'Era Dell'Acquario, caratterizzato da un ritornello molto easy listening, molto opportunamente bilanciato da una strofa armonicamente e melodicamente complessa. Il brano di chiusura, Ragazzina, merita invece menzione particolare: è uno dei più bei pezzi d'autore pubblicati negli ultimi anni. Non poteva esserci chiusura migliore. In alcune interviste i Baustelle hanno definito questo loro ultimo disco "oscenamente pop", e non si può che concordare su questo. L'Amore e la Violenza è spudoratamente pop, sfacciatamente commerciale, ostentatamente easy listening. Eppure racchiude in sé una classe, un talento, una maturità artistica ed espressiva che si vorrebbe incontrare molto più spesso nella scena musicale italiana. Ai Baustelle è riuscito il miracolo di restare in equilibrio, in bilico tra due mondi, la ricerca e l'innovazione del passato e l'accessibilità della musica commerciale.

 

Voto: 7/10
Valerio Pugliese

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