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6 Ottobre 2014 , , ,

Artcore Machine LAMINA

2014 - Xonar Records
[Uscita: 17/01/2014]

                                                                                                                # Consigliato da Distorsioni

laminaTorna dopo 3 anni dall’ottimo debutto “Polybius” il duo veneto Artcore Machine con “Lamina”, che spinge ancora in avanti la ricerca sonora iniziata nel 2009. I due musicisti di Rovigo sono attivi da oltre un decennio con il progetto industrial rock Bems, forse un po’ troppo ispirato ai Nine Inch Nails, per spiccare nell’enorme calderone dell’industrial italiano. Di tutt’altra caratura artistica sono questi Artcore Machine, da considerarsi il progetto della maturità di Moreno Padoan e Roberto Beltrame che, una volta abbandonate le voci, il basso e la chitarra (assente il chitarrista Renato Romagnoli da questo nuovo progetto) che avevano caratterizzato il progetto precedente, si inoltrano nei meandri di un suono elettronico senza compromessi. Il titolo dell’album è programmatico: questi due signori se non avessero fatto i musicisti sarebbero stati di sicuro due serial killer efferati, ma fortunatamente invece di utilizzare lame e coltelli per mietere vittime, hanno saggiamente deciso di torturarle con suoni elettronici affilati come rasoi. Diverse sono le “scuole” di sperimentazione sonora da cui Artcore Machine trae ispirazione: sempre ben presente il suono IDM post-Warp/Rephlex (Alfa Elica, NLS, Molecula) che qui prende forma anche nelle sue trame più sporche ed oscure (Overload Engine o Testa Coda, alla Caustic Window).

 

Poi la scuola powernoise Ant-Zen a far da padrone in episodi quali Chrome, Retina Dentata, Genes. Ma non c’è solo questo nei 55 minuti senza interruzioni di Lamina: il lamina1disco è abbastanza variegato e abbraccia diversi stili musicali, dal glitch post-Autechre dell’intro Coiled Coil (contaminato sempre da suoni abrasivi di derivazione industriale), all’intricata stratificazione alla Download (indimenticato side-project degli Skinny Puppy) di Exon, dall’industrial classico di Nuclear Lamina (uno tra i migliori brani dell’album a cavallo tra SPK e primi Test Dept e Neubauten in salsa elettronica) all’oscuro dub bianco di Heliquod, altro pezzo di spicco che avrebbe potuto tranquillamente chiudere l’album al posto di Killer T, forse l’unico brano trascurabile del lotto. Degno di nota è ilam singolo This Isolation, forse l’unico brano technobodymusic che ha il compito di portare gli Artcore Machine in dancefloor più vicine agli ambienti “dark”. Tutte le influenze presenti nell’album sono abilmente miscelate e il risultato finale è alquanto originale. Pur muovendosi in ambiti di confine tra la scena sperimentale, quella electro-industrial e quella IDM, Artcore Machine si impone come uno dei progetti italiani più originali e trasversali degli ultimi 5 anni con soli due album e un EP (escludendo i progetti di remix) all’attivo. Consigliamo vivamente l’ascolto di questo album a tutti gli amanti dell’elettronica non convenzionale e l’acquisto del raro CDR ai feticisti del packaging.

 

Voto: 8/10
Diego Loporcaro

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