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23 Novembre 2017 ,

Colapesce INFEDELE

2017 - 42 Records
[Uscita: 27/10/2017]

#consigliatodadistorsioni     

 

Colapesce_Infedele__cover_1509026492Due anni sono trascorsi da “Egomostro”, seconda e precedente prova “in lungo” del 34enne siciliano Lorenzo Urciullo, in arte Colapesce, ormai nome di punta del cantautorato contemporaneo. Torna a farsi affiancare alla produzione da Mario Conte, ma privilegia l’utilizzo dell’elettronica grazie all’intervento di IOSONOUNCANE (al secolo Jacopo Incani, l’autore di “Die”, uno dei migliori album italiani degli ultimi anni), anch’egli presente in qualità di coproduttore e musicista. Otto nuovi brani, tutti composti da Urciullo, tranne il singolo Totale che vede in qualità di coautori Luca Serpenti e Antonio Di Martino, quest’ultimo sempre più presente nelle produzioni siciliane (vedi il bel tributo a Chavela Vargas firmato assieme a Fabrizio Cammarata del quale abbiamo già detto su Distorsioni). Meno chitarre, dunque, benché presenti, ma anche un approccio meno “indie” rispetto alle opere precedenti: “Infedele”, titolo illuminante circa il desiderio di smarcarsi da quella scena, si apre con Pantalica, brano che trae il titolo dalla località presso Solarino, paese natale dell’autore che rievoca infanzia e adolescenza su una base musicale quasi esotica.

 

Vi si poggia un cantato battistiano (riferimento che aleggia su buona parte del disco, complice anche una somiglianza vocale evidente solo in certe sfumature) e che prelude a un finale free jazz appannaggio del sax baritono dell’ottimo Gaetano Santoro. Da qui in poi, l’album rende evidente il percorso verso  una riconoscibilità pop (Ti Attraverso e la già colacitata Totale, originariamente intesa per l’interpretazione di Luca Carboni, ma poi gelosamente conservata in questa veste), arricchito da  canzoni di ampio respiro (Vasco Da Gama, Decadenza E Panna), senza negarsi però qualche velleità sperimentale, come in Compleanno, il brano curiosamente più lungo (unico a superare i 5 minuti), ma anche dal testo più breve, quattro versi ripetuti più volte. Un capitolo a parte meritano i testi, veri e propri componimenti lirici che descrivono situazioni vissute, rapporti amorosi, carnalità e rapporti tra sogno e realtà, tra sacro e profano. Colapesce è sulla buona strada per ambire legittimamente a maggiori riconoscimenti rispetto a quelli sin qui ottenuti, sperando che questa svolta gli consenta di mantenere il livello qualitativo sin qui palesato. 

 

Voto: 7,5 /10
Massimo Perolini

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