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5 Marzo 2017

Manlio Maresca & Manual of Errors HARDCORE CHAMBER MUSIC

2016 - Auand Records
[Uscita: 07/10/2016]

 #consigliatodadistorsioni     

 

Manlio Maresca Con Manlio Maresca l’istrionismo diviene una precisa tecnica chitarristica che possiede le sue speciali regole armoniche e i suoi specifici protocolli di esecuzioni. Ciò che era già presente in filigrana negli ottimi lavori realizzati con i Neo qui deflagra in tutta la sua potenza espressiva lasciando l’ascoltatore in uno stato di beata catatonia alla ricerca delle ascendenze e dei fili conduttori di un disco costruito «a perdere», vale a dire un disco che non richiede necessariamente una restituzione dopo l’uso. “Hardcore Chamber Music” sin dalla sua prima traccia e dal suo eloquente titolo, Craving Rag, rilancia una possibile via di comunicazione con un passato che è solo una variazione (un errore?) del presente, un inciampo del ritmo, una sua piccola trascurabile curvatura. Tutte le creature partorite dal genio di Maresca sono piccoli mostri sghembi accarezzati con cura dai Manual for Errors, un ensemble che raccoglie il meglio di quanto è possibile trovare sulla scena avant jazz romana. Roberto Tarenzi al pianoforte, Enrico Morello alla batteria e Daniele Tittarelli al sax alto esaltano le qualità creative di Maresca assecondandone con tecnica cristallina anche i gesti più inusuali come nello swing monco di Authing Out oppure nella violenza melodica per piano di Domosynth

manlio-marescaUna menzione speciale va a Esercizi di Memoria che avvalendosi della sicura arte dell’ospite Domenico Sanna al Rhodes sintetizza la lucida follia ritmica di “Hardcore Chamber Music” e ci racconta di un talento fine, di una certa flânerie intellettuale che non sconfina mai in una sciatta smargiassata per nicchie autocompiaciute. Qui, più ancora che con il vieppiù acclamato progetto Squartet, il prolifico Maresca ci mostra una abilità compositiva che non ha pari nella giovane generazione jazz oriented italiana mostrandosi particolarmente sensibile alla recezione della parte maledetta dell’armonia: da Monk all’avanguardia ostinatamente dalla parte dell’errore. Il tutto testimoniato in un’opera notevole, un disco all’altezza dei nostri tempi, un lavoro striato da una bravura fuori dal consueto. E si spera, o almeno noi lo speriamo, baciato da un meritato successo.

Voto: 7.5/10
Luca Gori

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