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15 Febbraio 2013 ,

Aedi HA TA KA PA

2013 - Gusstaff Records
[Uscita: 11/02/2013]

AEDI  “HA TA KA PA”    Gusstaff RecordsNata nel 2007 e titolare già di due EP e di un album, l’ottimo “Aedi Met Aedi” uscito nel 2011 su etichetta Seahorse, la band marchigiana punta all’Europa con “HA TA KA PA”, realizzato con la polacca Gusstaff Records e la produzione di Alexander Hacke degli Einstürzende Neubauten. L’album, registrato in Italia, travolge sin dalla prima traccia, Animale, con la sua possente carica emozionale e la granitica qualità stilistica e tecnica. Furore creativo, devastanti dissonanze, eterei equilibrismi armonici e tellurica attitudine punk. Celeste Carboni (voce, piano, clarinetto e Farfisa) gioca sapientemente i suoi talenti espressivi facendo proprie evoluzioni canore pregne della lezione ora di Kate Bush ora di Diamanda Galàs. Il suono degli Aedi è un crogiuolo organico e personalissimo di trame melodiche e ritmiche d’origine varia, ma che dà vita ad una materia del tutto nuova e originale; testa e cuore, tecnica e sperimentazione. Un suono fuori dal tempo che si materializza in Idea fiondandosi nel fragore psyco-punk di Fohn. La voce di Celeste esalta il lavoro d’insieme offrendo con Nero un’oscura, dolcissima via per l’estasi sonica.

 

Paolo Ticà (chitarra, synth, violino), Jones Piu (basso), Claudio Innamorati (chitarra), Daniele Gatto (batteria) creano intarsi memorabili  plasmando schegge di arte sonora in forma di ariete sensoriale. E se Prayer of wind rimanda alle asprezze di certo rock newyorkese, Yaca incanta fluttuando fra le brume innevate dell’Europa del nord. La perla assoluta di Tomasz tocca vertici orgasmici nel suo puro splendore. Gli Aedi commuovono e dilaniano con un caleidoscopio di creatività e tecnica, di profondità e potenza. Talento cristallino e trascinante entusiamo, nove tracce, trentanove minuti di pura magia che emoziona e stordisce proiettando l’ascoltatore in un mondo sonoro e spirituale intriso di dolcezza e sapiente cacofonia, tempeste elettriche e brezze romantiche in cui risuonano echi di Arcade Fire e Cocteau Twins accarezzando le immortali suggestioni del maestro Brian Eno. Un disco di levatura mondiale. Senza ombra di dubbio uno dei dischi più belli e interessanti degli ultimi dieci anni. 

Voto: 9/10
Maurizio Galasso

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