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30 Marzo 2017

Mauro Pinzone FOTOSINTESI

2016 - Autoproduzione
[Uscita: 10/12/2016]

Valeva la pena di aspettare l’eternità di diciannove anni dal precedente “Pensieri compressi” (1998) che conteneva la piccola hit Fuori la città che aveva portato il nome di Mauro Pinzone anche nei circuiti radiofonici nazionali. Valeva la pena perché adesso l’attesa è finita e dopo anni di concerti condividendo il palco con nomi quali Finardi, i Garybaldi, Massimo Bubola e il grande Garland Jeffreys, tra gli altri, e di varie esibizioni live anche in ambito teatrale, ci ritroviamo tra le mani questo nuovo album che conferma una volta di più la maturità raggiunta dal cantautore albenganese. 

 

Al di là del valore intrinseco e indiscutibile di questa manciata di canzoni, Pinzone ha avuto il merito di circondarsi di un parterre de roi di musicisti riconosciuti tra i migliori del territorio ligure, ed è così che il violino di Fabio Biale punteggia e arricchisce la suggestiva La verità, (ma non solo) Federico Fugassa, molto conosciuto anche in ambito jazzistico presta contrabbasso e basso elettrico a tutti i dieci brani (altri due sono solo dei pungenti e ironici recitativi dell’attore, regista e autore di teatro Roberto Bani sodale di Pinzone, qui alla chitarra acustica, in ambito teatrale), così come Maurizio De Palo mette a disposizioni i suoi tamburi in quasi tutti i brani. Il fiatista Giovanni Amelotti, anch’egli ben noto in campo jazzistico, ricama e sottolinea con l’oboe l’acustica e intimistica Stella, tra i brani migliori dell’album, e l’iniziale Donne soprappensiero, mentre con la melodica conferisce profumi ligurico/mediorientali alla bellissima Prestito, così come è ancora il medioriente che trapela dalle percussioni di Mohamed Ben Hamouda in Smeraldo affiancate dalla cornamusa di Davide Baglietto che si produce anche al flauto in altri brani.  A concludere la strepitosa formazione ci sono il virtuoso chitarrista Claudio Bellato (Riflessi e Segreti), il sommesso e delizioso piano elettrico di Emanuele Gianeri (Donne soprappensiero) mentre Alessandro Mazzitelli responsabile principalmente della produzione si ritaglia anch’egli qualche momento di piano elettrico e qualche effetto sonoro.

 

fotofoto2Ma al di là dei provetti strumentisti ci sono le ottime canzoni che offrono, oltre la suggestione della musicalità, spunti di riflessione attraverso gli intelligenti e mai banali testi che variano dall’intimità dell’autore (Stella, Riflessi, Prestito e Sensi amplificati) all’analisi psicologica (Donne soprappensiero), fino ai dubbi sul riuscire a dire qualcosa di nuovo (Non sei originale), all’onirismo surreale di Segreti e al sociale con la bellissima Sorriso che corre. Una manciata di canzoni raffinate, leggere e mai gridate, sommesse ma non tristi, dalle melodie accattivanti e dagli arrangiamenti eleganti e assolutamente indovinati che spaziano da atmosfere etniche a fraseggi jazzy, da sapori più folksy a un’originale e particolare metrica da sofisticata canzone d’autore. Bentornato Mauro Pinzone.

Voto: 7/10
Maurizio Pupi Bracali

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