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20 Settembre 2017 , ,

Aliante FORME LIBERE

2017 - M.P. & Records-G.T. Music Distribution
[Uscita: 06/09/2017]

'aliante CoverDobbiamo sempre cambiare prospettiva, spostare la visuale, per avere nuove strutture da osservare. Forme libere da modellare e dipingere'

 

Amici di vecchia data, accomunati dalla condivisione di numerose esperienze musicali -in particolar modo nelle file della Egoband e dei Radiosfera- Alfonso Capasso (basso), Jacopo Giusti (batteria) ed Enrico Filippi (tastiere) nello scorso autunno si sono ritrovati nella tenuta di Coltano – rurale 'terra di mezzo' tra le province di Pisa e Livorno – per intraprendere un inedito percorso sonoro in cui convogliare le espressioni e le esperienze maturate in trent'anni di palchi e rilasci discografici. Gli sviluppi di questa nuova fase di ricerca hanno dato vita al progetto Aliante ed alla realizzazione di una serie di orditure compositive ora contenute nell'interessante full-lenght d'esordio Forme Libere.  Prodotto da Vannuccio Zanella e dalla band stessa il disco raccoglie sette istantanee sonore, completamente strumentali, dai connotati di matrice jazz-rock/neo-prog all'interno delle quali si susseguono, senza soluzioni di sorta, efficaci intrecci armonici ed accattivanti melodie. È una breve introduzione narrativa (recitata da Serena Andreini) a far da porta d'ingresso ad una scaletta che ha nelle note di una tastiera distorta, dal retrogusto vintage, il suo start-point d'effetto; Kilowatt Store corre spedita sopra un tappeto di hammond, linee di basso ipnotiche ed un serrato drumming richiamando alla memoria convulsi beat psichedelici.

 

Aliante (Band)Atmosfere decisamente più distese, quasi lacustri, vengono evocate dai rintocchi di piano nella successiva Tre di Quattro, brano che nella sua seconda parte si apre a taglienti e tempestose incursioni di synth. Palpitazioni tribali ed eleganti intuizioni jazz-rock si mischiano nelle tessiture di Etnomenia mentre Kinesis -e la successiva chiusa Coda: Mare 03- ruotano intorno a riff geometrici di grande respiro evidenziando le congenite influenze space-kraut tipiche dei trascorsi del combo. L'Ultima Balena alterna intensi movimenti neo-classic a divagazioni rock sinfoniche risultando episodio di assoluto valore nel quale affiora prepotente -soprattutto nell'ossessivo quanto ammaliante frammento centrale- l'affiatamento tra la talentuosa sezione ritmica ed il funambolico 'reparto tastiere'. Le sobrie melodie pianistiche delle cinque sezioni di San Gregorio suggellano definitivamente gli intenti di una raffinata, quanto semplice, opera prima che custodisce nelle pennellate del surreale olio su tela di copertina (realizzato da Giusti) le enfatiche evoluzioni di un persuasivo volo sonoro. Forme Libere da modellare e dipingere. Ma soprattutto da ascoltare.  

 

Voto: 7,5/10
Alessandro Freschi

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