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15 Novembre 2014 , ,

Miriam in Siberia FAILING

2014 - Autoproduzione
[Uscita: 04/11/2014]

# Consigliato da Distorsioni

failingAvevamo incrociato i destini dei Miriam in Siberia all'ultima edizione del Rock Contest, noto concorso/vetrina per gruppi emergenti, organizzato da Controradio, gloriosa radio fiorentina da oltre 30 anni in attività. La valida band campana era però già nota ai lettori di Distorsioni: vi avevamo parlato in termini più che lusinghieri del loro secondo disco, uscito ormai tre anni fa, pure quello a Novembre, lo splendido "Vol.2".  Un album che si distingueva nettamente dalla media delle produzioni italiane, proponendo sonorità saldamente ancorate agli anni settanta, all'hard prog underground di matrice britannica. Il nuovo lavoro si chiama "Failing" e si compone di sole cinque tracce, ovviamente di durata medio-lunga. I Miriam in Siberia con questo nuovo disco non si allontanano di molto dalla linea maestra tracciata dal precedente, optando però per la lingua inglese per le linee vocali. Se da una parte ciò può apparire giustificato - da sempre l'idioma britannico è quello musicalmente più scorrevole - dispiace non ascoltare più brani come La fine del giorno, che avevano colorato Vol.2 e che ricordavano tanto i gloriosi gruppi prog italiani dei settanta. La atmosfere di quest Failing sono volutamente cupe, oscure, la registrazione analogica riaggancia idealmente i Miriam in Siberia alle band di 40 anni fa. Non necessariamente un difetto, del resto nell'anno 2014 sfidiamo chiunque a trovare una band che suoni davvero originale. Troviamo echi di band underground dei seventies come Fuzzy Duck, Ancient Grease e Bodkin, tanto per dare qualche coordinata d'ascolto. 

 

MiSL'opener Failing, la title track, con le tastiere che paiono un maelstrom, si collega idealmente al disco del 2011. In due long tracks come Raise your handsDown from a mountain, entrambe oltre i sette minuti, appare strana la scelta dei campani di lasciare molto spazio alle parti vocali, spesso raddoppiate, in luogo delle fughe strumentali che avevano fatto grande un disco come Vol.2. Parti vocali ripetute che finiscono per appesantire un pò la struttura portante dei brani. Ci pensa però il finale vorticoso di Don't anyone, a rimettere le cose a posto, oltre nove minuti nei quali i quattro ragazzi danno il meglio di loro, con le tastiere di Bartolomeo D'Angelo in grande evidenza. In mezzo però da non dimenticare la bella We wanna know, con la chitarra in evidenza ed una prestazione vocale di Ferdinando Puocci davvero all'altezza. Niente da eccepire anche  per la sezione ritmica formata da Luciano Corvino al basso e Costantino Oliva alla batteria. Il disco esce per adesso nel solo formato vinilitico, contenente però il cd audio edmisib il codice download mp3. Com'è usuale per la band campana la copertina è molto curata, stavolta si è affidata al bravo Marco Quinti ed alle sue immagini aeree della tundra siberiana, riallacciandosi al nome del gruppo. Con Failing i Miriam in Siberia si confermano fra le formazioni più attente al recupero di certe sonorità che avevano fatto la storia del rock underground, non solo italiano. Il disco, sia pur lievemente inferiore e meno sorprendente di Vol.2, è comunque opera meritoria e di tutto rispetto. Attendiamo fiduciosi il riscontro live, territorio dove i quattro danno il meglio di loro. 

Voto: 7/10
Ricardo Martillos

Audio

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